lunedì 4 maggio 2015

Domande aperte di Economia dei Gruppi Aziendali - Lezione XIII - Slide 319-333

191 commenti:

  1. Quali sono le quattro condizioni di equilibrio che le aziende devono soddisfare per sopravvivere e svilupparsi nel tempo?

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    1. Le quattro condizioni che le aziende devono soddisfare per sopravvivere e svilupparsi nel tempo sono:
      -condizione di equilibrio economico: il valore della produzione realizzata deve posizionarsi nel medio-lungo termine al di sopra degli input necessari per realizzare combinazione produttive;
      -condizione di equilibrio patrimoniale: le aziende non devono fare attenzione solo all’equilibrio economico contenuto nel conto economico, ma anche agli elementi dello stato patrimoniale (esempio investimenti, immobilizzazioni, cassa, capitale di proprietà);
      -condizione di equilibrio monetario: l’ azienda deve essere in grado di far fronte costantemente ai suoi impegni di pagamento;
      -condizione di equilibrio di interessi: si riferisce ai rapporti con gli stakeholder in termini di contributi apportati e compensi ricevuti.
      Tali quattro equilibri devono essere posti a sistema e rispettati simultaneamente per arrivare all’equilibrio complessivo.

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    2. Perché è importante che le 4 condizioni di equilibrio siano soddisfatte simultaneamente? Quali scenari potrebbero presentarsi ad esempio nel caso in cui l'impresa decida di posticipare i pagamenti verso un proprio fornitore?

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    3. Le condizioni devono essere rispettate simultaneamente e poste a sistema, poiché già soltanto il non verificarsi di una, potrebbe creare gravi squilibri per l'impresa e ciò potrebbe tradursi in una situazione di crisi senza possibilità di ritorno.
      Se l'impresa decidesse di posticipare il pagamento verso il proprio fornitore, ciò potrebbe portare il fornitore a decidere di cessare le forniture verso la data impresa. Nei casi in cui l'economia del fornitore dipendesse strettamente da quella dell'impresa, questa decisione potrebbe portare anche alla chiusura delle attività per il fornitore, che in quel caso sarebbe incapace di ripagare a sua volta i propri fornitori e i dipendenti.

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  2. Qual è la differenza tra gestione esterna e gestione intragruppo?

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    1. La gestione ESTERNA riguarda le operazioni che le unità del gruppo pongono in essere con terze economie (input ed output scambiati a condizioni di mercato).
      Per quanto riguarda la gestione INTRAGRUPPO, gli scambi vengono coordinati attraverso meccanismi apparentemente di mercato ì, ma che in realtà esprimono gli obiettivi del soggetto economico. Questa ultima definizione non sempre origina costi e ricavi

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    2. La gestione esterna riguarda operazioni tra unità del gruppo e terze economie; quella intragruppo riguarda gli scambi tra le unità consociate, coordinati attraverso meccanismi apparentemente di mercato che esprimono gli obiettivi del soggetto economico unitario

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    3. La gestione esterna vede operare le singole società del gruppo sul mercato, a differenza della gestione intragruppo in cui esse operano all'interno del gruppo: i prezzi sono decisi dalla controllante. Gli scambi quindi sono diretti e coordinati dalla controllante e sono basati su contratti.

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    4. Quindi per quanto riguarda la gestione interna possiamo parlare di "quasi mercato". Si parla di "mercato" perchè nel gruppo non c'è un unico patrimonio responsabile quindi gli investitori fanno affidamento sul patrimonio delle singole società, pertanto gli scambi che avvengono all'interno del gruppo vengono disciplinati da contratti; è inoltre un "quasi" mercato perchè questi scambi vengono diretti e coordinati dalla controllante che decide anche i prezzi ( c.d. prezzi interni di trasferimento). Tali scambi possono poi essere allineati o no alle condizioni di mercato.

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  3. Quando possiamo affermare che in un'azienda si "crea valore" ?

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    3. Il valore per tutte le aziende quindi in questo caso non si parla solo di imprese ma anche di amministrazioni pubbliche e no profit è dato dalla differenza tra la sommatoria degli output meno la sommatoria degli input prendendo come arco temporale l'intera vita dell'azienda. Nel caso delle IMPRESE invece il valore si avrà quando il costo degli input più il profitto è uguale ai ricavi derivanti dalla vendita degli output

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    4. Le aziende creano valore quando la sommatoria del valore di tutti gli output produttivi che l'azienda è in grado di realizzare nell'arco temporale che va da T0 a Tz, ossia nell'intera vita di quest'ultima, è maggiore della sommatoria di tutti gli input utilizzati nella combinazione produttiva.

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    5. quale concetto di valore dobbiamo prendiamo in considerazione noi nel nostro corso?slide 321 o 324?

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    6. Un'impresa crea valore quando la sommatoria di tutto il valore dei prodotti realizzati da t0 a tz(intero arco di vita dell'azienda) è superiore al valore relativo al "consumo" dei fattori produttivi utilizzati nelle diverse combinazioni produttive.

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  4. In riferimento alla slide 323, come possono essere classificate le aziende?

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    1. In base al loro fine troviamo Aziende che creano valore monetario, e quindi ziende di produzione per il mercato ( imprese indipendenti, imprese gruppo, imprese dipendenti); ed aziende che producono per l'erogazione ( aziende pubbliche, associazioni, fondazioni, Enti territoriali),che creano valore secondo utilità.

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    2. possono essere classificate in base al valore monetario (valore di scambio) o in base al valore secondo ultilità(valore d 'uso).le prime sono aziende di produzione per il mercato (imprese indipendenti,imprese gruppo per esempio GEOX,IMPRESE DIPENDENTI come il caso Lottomatica , le seconde aziende di produzione per l' erogazione(aziende pubbliche,associazioni,Enti territoriali.

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    3. Se il valore creato dall'azienda è monetario, potremmo definirle aziende di produzione per il mercato (possono essere indipendenti, dipendenti, e imprese gruppo).
      Quando il valore creato è definibile come "valore d'uso" le definiamo come aziende di produzione per l'erogazione cioè che operano in mercati in cui la concorrenza è bassissima se non nulla (ad esempio il comune)

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    4. Nella slide 323 distinguiamo due tipologie di aziende in base alla differente creazione di valore, in particolare troviamo aziende che creano valore monetario e aziende che creano valore secondo utilità. Le prime sono quelle aziende di produzione per il mercato nelle quali essendo presente, appunto, un mercato nel quale scambiare i beni questo assume un valore monetario. Nel secondo caso di aziende di produzione per l'erogazione facciamo riferimento ad un valore secondo utilità poiché queste operano in mercati dove la competizione è molto limitata, a tal proposito possiamo fare l'esempio di un comune che eroga servizi ai cittadini, il valore d'uso sarà rappresentato dall'utilità percepita da chi usufruisce del servizio.

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    5. Inoltre aggiungerei che le aziende di produzione per il mercato traggono le ragioni della propria sopravvivenza proprio dalla capacità di rialimentare i propri cicli produttivi, mediante le risorse generate dal collocamento dei prodotti sul mercato di sbocco, mentre le aziende di produzione per l'erogazione creano valore secondo utilità perché non è possibile determinare correttamente il valore monetario degli input e degli output.

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  5. Qual è il presupposto per la creazione di valore?

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    1. Affinché vi sia la creazione di valore per le aziende deve esserci Economicità ossia un metodo d'azione volto ad operare con efficacia strategica ed efficienza operativa ed inoltre deve esserci la capacità dell'impresa di selezionare gli obiettivi vincenti.

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    2. Il valore deve essere conseguenza diretta del principio di economicità vale a dire efficacia strategica ed efficienza operativa. L'economicità può avere diversi finalismi come la creazione di valore per gli azionisti oppure garantire continuità nel medio lungo termine. A seconda del finalismo dell'azienda quindi si possono avere obiettivi vincenti magari quando si soddisfano le esigenze degli stakholder oppure quando si effettuano investimenti con ritorni economici dopo molti anni...in questi due casi si parla comunque di economicità. Per esempio investimento in ricerca e sviluppo. Se siamo orientati al breve decidere di non investire è una soluzione che rispetta il requisito di economicità. Se siamo orientati al medio lungo periodo investire in R&S è sempre una scelta che rispetta l'economicità aziendale

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  7. Quando si verifica l'effetto sistema?

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    1. Quando il valore creato dal gruppo è maggiore della somma dei valori delle singole parti per effetto delle sinergie (marketing, operative, investimenti, management, finanziarie).

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    2. L'effetto sistema è sempre positivo?

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    3. No, esso può essere anche nullo o negativo.Ciò accade quando le società all'interno del gruppo non riescono a creare sinergie. In questi casi il buon manager dovrebbe dismettere tali unità.

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    4. No, può essere anche nullo o negativo.

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    5. Possiamo aggiungere che l'effetto sistema è negativo quando alcune società, pur stando all'interno dello stesso gruppo, non riescono ad avere l'effetto sistema, pertanto un bravo manager dovrebbe dismetterle perchè altrimenti rischia di perdere valore.

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  8. slide n 330. se voglio sapere quanto vale confide come devo fare?

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    1. Bisogna analizzare l'andamento in borsa di C.I.R spa e vedere quali dividendi genera. In seguito si può studiare l'andamento di Cofide spa

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    2. in aggiunta a quanto detto dal collega. Il valore di C.I.R dipenderà dai dividendi incassati dal gruppo editoriale l'espresso e da sogefi .

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    1. Un'azienda è durevole se è autonoma dal punto di vista economico, o se realizza un profitto adeguato per il soggetto economico

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    2. Oltre al lato economico, bisogna andare ad analizzare l'effettiva sostenibilità dell'azienda. Oltre ad operare con economicità, l'azienda deve presentare i quattro equilibri, già richiamati in una risposta precedente: equilibrio economico, equilibrio patrimoniale, equilibrio monetario ed equilibrio di interessi.

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  10. che significa operare con economicità?

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    1. Operare con
      - efficacia strategica = individuare e raggiungere obiettivi vincenti
      - Efficienza operativa = realizzare obiettivi con il minor impiego possibile delle risorse disponibili

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    2. il 1 fine è quello di massimizzare nel brevissimo periodo, il il 2 dare continuità all' azienda

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    3. Quando si ha un'efficace ed efficiente gestione delle risorse disponibili ovvero un'azienda opera con economicità quando vengono rispettate due condizioni:
      1) efficacia strategica (l'azienda è in grado di determinare obiettivi vincenti ed è in grado di raggiungerli)
      2) efficienza operativa (realizzare gli obiettivi con il minor impiego di risorse disponibili)

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    4. l'economicità è una continua tensione verso le due qualità già richiamate, ovvero efficacia strategica ed efficienza operativa

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    5. esistono varie definizioni del concetto di economicità:
      1) Gestione efficace dal punto di vista strategico (fare le cose giuste) ed efficiente dal punto di vista operativo (farle nel modo giusto).
      2) attitudine dell'azienda a remunerare costantemente i fattori produttivi in modo da mantenerli avvinti alla propria economia.
      3) Un'azienda può dirsi di operare in economicità in funzione del gruppo, quando pur non conseguendo equilibrio economico, viene mantenuta in vita perchè offre opportunità o vantaggi alle altre unità del gruppo, non necessariamente tradotti in componenti positive di reddito per la stessa che li fornisce, per volontà del SE.

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  11. Qual è la definizione di "Economicità in funzione del gruppo"?

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    1. L'azienda può dirsi "economica in funzione del gruppo", quando pur non conseguendo l'equilibrio economico, viene mantenuta in vita perchè offre opportunità o vantaggi alle altre aziende del gruppo senza che questi si manifestino, per volontà del soggetto economico, in componenti positivi di reddito per la stessa che li fornisce (es. Ducati Corse).

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    2. Questa terza accezione di economicità è importante perchè ci permette di separare il concetto di economicità dal concetto di equilibrio economico infatti mentre per le imprese l'economicità porta all'equilibrio economico, all'interno di un gruppo si potrebbe verificare che un'unità produttiva che pur operando con economicità non riesce a raggiungere una condizione di equilibrio economico a valere nel tempo.

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  13. Come misuriamo l'equilibrio economico di un gruppo?

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    1. Si deve tenere in considerazione il bilancio consolidato dove avrò reddito di gruppo, ricavi di gruppo e costi di gruppo. Ricavi e costi di gruppo hanno a che fare con i rapporti tra lo stesso ed esterno. Il reddito di gruppo invece è quello derivante dagli utili interni non realizzati verso il mercato. Tutte le relazioni infragruppo vanno infatti rettificate.

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    2. lo leggiamo attraverso il bilancio consolidato. Nel bilancio consolidato troviamo il reddito di gruppo ( espressione della differenza tra ricavi di gruppo meno costi di gruppo).

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    3. Prendere in considerazione solamente gli scambi tra gruppo ed economia esterna.Non bisogna considerare ne i ricavi ne i costi derivanti tra scambi infragruppo.

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    4. Se vogliamo vedere la capacità da parte dell'azienda di raggiungere questa condizione di equilibrio, almeno nel breve termine, guardiamo il conto economico del bilancio consolidato; se, invece, vogliamo sapere se l'azienda sta creando valore prospettico dovremmo andare sugli indicatori di borsa che ci dicono quali, probabilmente, saranno i flussi reddituali futuri.

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  14. L'effetto sistema; quando è positivo e quando è nullo?

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    1. Positivo quando il valore creato dal gruppo è maggiore della somma dei valori delle singole unità (marketing, management, unità finanziarie ecc). Viceversa è negativo

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    2. negativo se le singole unità apportano danni al sistema;sono quindi uno svantaggio anzichè un vantaggio per il gruppo.In questo caso il Management dovrebbe dismetterle.

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  15. Perché gli scambi intragruppo devono avvenire a prezzi più convenienti di quelli di mercato?

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    1. Non è sempre detto che avvengano a prezzi più convenienti rispetto a quelli di mercato, ma in generale negli scambi intragruppo non ci sono costi di transazione (ex-ante ed ex-post) quindi i prezzi applicati alle transazioni dovrebbero essere ridotti.

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    2. Gli scambi intragruppo si dice che avvengono a condizioni quasi di mercato. Perche in pratica avvengono in condizioni leggermente favorevoli altrimenti sarebbe più conveniente effettuare scambi con economie terze anziché all'interno del gruppo

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    3. Generalmente gli scambi intragruppo non sono regolati attraverso meccanismi di mercato, ma i prezzi (Prezzi Interni di Trasferimento) sono decisi dalla controllante, con chiari vantaggi perchè si riducono le asimmetrie informative e si riducono i costi di transazione. GENERALMENTE il mercato interno è più efficiente del mercato esterno.

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  16. Quali sono le 4 condizioni di equilibrio da raggiungere?

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    1. Equilibrio economico, equilibrio patrimoniale ed equilibrio monetario (così come definito da Amaduzzi). Insieme a queste possiamo considerare anche l'equilibrio di interessi in quanto considera il rapporto con gli stakeholder.

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    2. Un'azienda, per svilupparsi e garantire la solidità del profitto nel medio lungo termine, deve presentare simultaneamente:
      1. Equilibrio economico,quando il valore della produzione realizzata nel medio lungo termine si presta al di sopra degli input realizzati per la combinazione produttiva
      2. Equilibrio patrimoniale, garantendo la solidità del capitale permanente, in modo da coprire le immobilizzazioni permanenti
      3. Equilibrio monetario, mostrando la capacità di far fronte agli impegni di pagamento, ossia sviluppare flussi di cassa positivi
      4. Equilibrio di interessi, in merito ai rapporti con gli stakeolders, in termini di contributi ricevuti e ricompense eseguite verso gli stessi

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  17. Qual è la differenza tra la slide 324 e 321?

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    1. La slide 324 rispetto alla 321 presenta un confronto tra costi e ricavi piuttosto che input e output. Questo perchè non si parla di aziende bensì di imprese le quali operano sul mercato e , di conseguenza, le loro operazioni vengono valutate in base ai prezzi di mercat che generano costi e ricavi.

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    2. Nella slide 321 viene indicata la condizione di creazione di valore che tutte le aziende (ma intese come imprese, amm.ni pubbliche e aziende no profit) devono rispettare. Per creare valore è necessario sottrarre al valore della produzione che l'azienda può realizzare nell'intero arco della sua vita (da t0 a tz) il valore del consumo dei fattori utilizzati.
      Nella slide 324 si esplicita il riferimento alle sole "imprese", infatti entrano in gioco anche ricavi (prezzi di vendita per quantità venduta) e costi (prezzi di acquisto per quantità acquistate). il profitto è il residuo economico che resta dopo aver remunerato tutti i fattori produttivi, compreso il cap. di proprietà.

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  18. Cosa conviene fare se in un'unità di un gruppo l'effetto sistema è negativo?

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    1. Poichè l'effetto sistema negativo indica che la somma delle singole parti è inferiore al valore del gruppo conviene dismettere le unità

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    2. All'interno di un gruppo aziendale può capitare che una società porti ad un effetto sistema negativo, ossia che non crea ma distrugge valore, in questo caso è consigliabile dismettere l'unitá!

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  19. Nelle imprese l'economicità porta solo all'equilibrio economico o anche alle altre tre tipologie di equilibrio?

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    1. Porta anche al raggiungimento dell'equilibrio patrimoniale cioè quando il capitale di proprietà è adeguato agli investimenti effettuati. Porta all'equilibrio monetario cioè la possibilità di far fronte sempre agli impegni di pagamento ed infine all'equilibrio di interessi che fa riferimento alle ricompense date agli stakholder in cambio dei contributi forniti da questi ultimi

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    2. Tuttavia non sempre operare con economicità implica il raggiungimento dell'equilibrio economico, parliamo in questo caso di aziende a vitalità riflessa, le quali pur non avendo ricavi>costi, sono funzionali al gruppo per cui vengono mantenute in vita, un esempio è dato da Ducati corse.

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  21. per quanto concerne i ricavi di gruppo , è sempre vero che questi fanno riferimento a rapporti esterni?

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    1. Sì, poiché tutti gli scambi intragruppo devono essere rettificati.

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  22. È possibile che un'unità che opera con efficacia strategica ed efficienza operativa non riesca a conseguire l'equilibrio economico?

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    1. Si è possibile. In questo caso l'equilibrio economico non è espresso in termini della singola unità operativa bensì del gruppo e viene cosi mantenuta in vita dallo stesso gruppo.perché la sua continuità genera benefici all'intero gruppo

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    3. Certo, è il caso delle unità produttive a vitalità economica riflessa, che pur operano con economicità in funzione del gruppo, non conseguono il c.d. equilibrio economico (ricavi > costi), ma vengono comunque mantenute in vita perchè offrono opportunità e vantaggi alle altre aziende del gruppo senza che questi si manifestino in componenti positivi di reddito all'interno del bilancio delle stesse.

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    4. Basta operare con efficacia strategica per assicurare la durabilità aziendale?

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    5. Non credo che basti operare con efficacia strategica per assicurare la durabilità aziendale perchè ancora prima di parlare di economicità, e quindi di fissazione di obiettivi che siano vincenti (efficacia strategica), bisogna stabilire il fine che l'azienda deve raggiungere (questo potrebbe essere la massimizzazione del valore per l'azionista in un'ottica di breve termine o consentire all'azienda di sopravvivere e svilupparsi in un'ottica di lungo termine). E' dal fine, quindi, che dipenderanno poi le scelte del management e di conseguenza la durabilità aziendale perchè solo nel caso in cui l'azienda opera con economicità perseguendo un fine di M/L termine è orientata a sopravvivere e svilupparsi. Inoltre se le aziende vogliono sopravvivere e svilupparsi nel tempo devono rispettare simultaneamente le quattro condizioni di equilibrio ( economico, patrimoniale, monetario e di interessi).

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  23. C'è coincidenza tra entità economica e azienda?

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    1. Non sempre, bisogna verificare se ci sono i caratteri di aziendalità.

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    2. Non sempre, infatti un'entità economica può essere inserita in un gruppo con una logica sinergica, per cui non è detto che rispetti i caratteri di aziendalità.

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  24. Che rapporto c'è tra economicità ed equilibrio economico nell'impresa e nel gruppo?

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    1. Mentre per le imprese operare con economicità significa raggiungere l'equilibrio economico, all'interno di un gruppo la situazione è differente in quanto economicità ed equilibrio economico sono due concetti diversi. Infatti, un'unità produttiva che pur opera con economicità potrebbe presentare un bilancio in perdita. Questa infatti, avrà creato valore per un'altra unità (probabilmente più grande) all'interno del gruppo (opera quindi per l'interesse del gruppo) ma non si raggiungerà l'equilibrio economico.

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  25. Perchè nella definizione di gestione intragruppo si parla di meccanismi "apparentemente" di mercato?

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    1. Per quanto riguarda la gestione infragruppo si parla di meccanismi apparentemente di mercato poiché gli scambi all'interno del gruppo sono regolati da contratti ( non risultano quindi liberi come in un mercato concorrenziale) e vengono diretti e coordinati dalla controllante che stabilisce i prezzi interni di trasferimento i quali, spesso, non risultano essere corrispondenti ai prezzi di mercato.

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  27. cosa si intende per valore monetario?

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    1. Il valore monetario, detto anche valore di scambio, è quello creato dalle aziende di produzione per il mercato per mezzo di scambi (imprese indipendenti, imprese gruppo, imprese dipendenti).

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    2. Il valore monetario è generato dalle aziende che creano valore per il mercato,mentre le aziende che non operano sul mercato creano un valore d'uso.

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  28. Nella slide 330 che tipo di gruppo è De Benedetti?

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    1. Il gruppo De Benedetti è di tipo piramidale ovvero una catena di società dove alcune di esse sono quotate in borsa. Il gruppo piramidale serve al Soggetto Economico per attuare una separazione tra proprietà e controllo.

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    2. Piramidale in cui c'è separazione tra potere e controllo...questo porta al rischio di vedere scalate interne al gruppo e quindi la perdita del controllo del gruppo perché cosi come si controlla con poco anche per effettuare una scalata basta poco

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  29. Nel gruppo De Benedetti, la società Cofide Spa può essere considerata un'azieda, un'entità economica o nessuna delle due?

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    1. il riferimento è alla slide 330

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    2. Possiamo dire innanzitutto che Cofide SpA è un'entità economica in quanto redige il bilancio consolidato del suo gruppo ( Cofide SpA, infatti, controlla altre società tra cui C.I.R. SpA), bisogna poi vedere se possiede i caratteri di aziendalità per poterla qualificare azienda.

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  30. Jessica Geraldo Schwengber4 maggio 2015 alle ore 19:01

    Perché il profitto non deve essere inteso come un concetto negativo?

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    1. Perché se il gruppo genera un profitto che sia volto a favorire una crescita sostenibile sia nel breve che nel medio/lungo periodo, questo contribuirà positivamente a raggiungere un equilibrio su tutti e 4 i fronti visti oggi a lezione.

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    2. Il profitto, inteso come ciò che resta a seguito della remunerazione di tutti i soggetti coinvolti e anche del capitale di proprietà, é un elemento vitale per l'impresa: NECESSARIO anche se non sufficiente. Non dimentichiamo che l'impresa ha come fine quello di soddisfare i bisogni creando valore sostenibile.

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    3. Abbiamo detto che il profitto è vitale per l'impresa,esso infatti rappresenta ciò che rimane dopo aver remunerato tutti i soggetti e che deve essere destinato a riserva. Quindi è ciò che va a fortificare l'azienda e a remunerare tutti i portatori di interesse

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  31. Nela slide 330 perché Cofida spa e Cir spa hanno lo stesso andamento in borsa?

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    1. Questo avviene perché nel caso di una holding (Cofide SpA) l'andamento di borsa dipende presumibilmente dall'andamento dei dividendi delle società operative( in questo caso C.I.R SpA).

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  32. Quando un'azienda riesce a raggiungere un equilibrio patrimoniale?

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    1. Jessica Geraldo Schwengber4 maggio 2015 alle ore 19:21

      L'azienda è in equilibrio patrimoniale quando ha un capitale di proprietà adeguato rispetto agli investimenti. Quindi non deve essere eccessivamente indebitata.

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    2. Concordo con Geraldo, aggiungendo che in caso di eccessivo indebitamento l'azienda non è in grado di dare sostenibilità durevole al profitto, rischiando di cadere in default in tempi brevi.
      L'azienda dunque non deve far attenzione solo all'equilibrio economico (conto economico), ma dovrà guardare anche i propri investimenti, preferibilmente fatti con capitale di proprietà, e non di prestito; affinchè generi un fabbisogno di finanziamento di tipo durevole.

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    3. Aggiungerei anche che coprire investimenti con capitale di prestito è profittevole finchè la leva finanziaria è positiva, dunque un tasso di guadagno>tasso di interesse, quindi più mi indebito più guadagno, ciò porta però a una riduzione delle classi di rating per cui la leva finanziaria diventa negativa, il tasso di interesse aumenta e in poco tempo l'azienda può andare in default.

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  33. Quando parliamo di impresa indipendente e quando di impresa gruppo e di imprese dipendenti?

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    1. Le imprese indipendenti sono quelle imprese che operano autonomamente sul mercato senza appartenere a un gruppo.
      Per impresa gruppo si intende un gruppo di società con delle controllate e una holding. L'impresa è però unica dal punto di vista economico.
      Le imprese dipendenti sono invece imprese che operano all'interno di un gruppo, con un soggetto economico unitario rispetto alla controllante.

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    2. Jessica Geraldo Schwengber4 maggio 2015 alle ore 19:29

      Le imprese indipendenti sono quelle che non appartengono ad un gruppo; impresa gruppo riguarda quei gruppi in cui si ha un'unica impresa ( es: geox ); imprese dipendenti sono quelle che operano all'Interno del gruppo e che dipendono dal gruppo per sopravvivere.

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    3. Per quanto riguarda le imprese dipendenti,possiamo citare l'esempio di Lottomatica,che è un'impresa dipendente in quanto condivide il soggetto economico con Toro e DeAgostini.

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  35. Qual è il presupposto per la creazione di valore?

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    1. Un'azienda crea valore quando la somma tra costo d'acquisto dei fattori produttivi e profitto è pari ai ricavi di vendita dei prodotti.

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    2. il presupposto per la creazione di valore è che l'azienda operi in condizioni di economicità

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    3. Il presupposto per la creazione di valore é di operare continuamente con efficacia strategica e efficienza operativa. É poi molto importante che i metodi utilizzati siano compatibili con i fini e gli equilibri aziendali.

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  36. L'equilibrio monetario fa riferimento al breve oppure al medio-lungo periodo?

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    1. Fa riferimento al breve periodo. E consiste nell'essere capaci di far fronte ai pagamenti.

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  38. Quando l'equilibrio economico diventa sostenibile nel tempo?

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    1. È sostenibile quando si verificano contemporaneamente altri tre equilibri, eq. Patrimoniale, eq. Monetario e eq. Di interessi

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  39. Cosa è e quale finalità ha un gruppo piramidale?

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    1. Il Gruppo piramidale è composto da una holding che attraverso partecipazione dirette e indirette controlla a cascata altre società. Esso consente di separare la proprietà dal controllo.

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    2. Aggiungerei anche che i rapporti sono molto onerosi, infatti la Holding deve avere il 50%+1 e il restante 49% è messo dentro da public shareholders, infatti affinchè vi sia Gruppo piramidale è necessario che vi siano azionisti di minoranza. Con la piramidalizzazione è possibile sfruttare la leva azionaria, attraverso cui la Holding, pur mettendo poco guadagna molto perchè tra la Holding e la società operativa vi è una sub holding attraverso cui entrano azionisti di minoranza che mettono capitale di proprietà. Un esempio è il Gruppo De Benedetti.

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  40. Nelle economie di gruppo perché è necessario far una distinzione tra i concetti di economicità e di equilibrio economico?

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    1. Jessica Geraldo Schwengber4 maggio 2015 alle ore 21:25

      Perché nei gruppi un'unità produttiva anche operando con economicità (efficienza operativa e efficacia strategica) può non raggiunge l'equilibrio economico. Si tratta di unità produttive che creano valore per il gruppo, e quindi il valore prodotto dalle stesse non leggo nel loro bilancio.

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    2. Sono unità a vitalità riflessa, che pur non raggiungendo una situazione di equilibrio economico, quindi ricavi>costi, sono funzionali al Gruppo stesso. Esempio è Ducati corse

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  41. Perché il profitto deve essere sostenibile?

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    1. il concetto di profitto sostenibile è sempre legato a quello di equilibrio economico;quindi avere un profitto sostenibile vuol dire arrivarci attraverso un equilibrio economico.

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    2. Il profitto deve essere sostenibile così da durare nel tempo e soddisfare i bisogni, creando valore per gli stakeholder, si può parlare quindi di corporate social responsability. Inoltre il profitto sostenibile si raggiunge mettendo a sistema le quattro condizioni di equilibrio, ovvero economico, patrimoniale, monetario e di interesse.

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  42. cosa si intende per equilibrio di interesse?

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    1. L' equilibrio di interessi fa riferimento ai rapporti instaurati tra l'azienda e gli stakeholder che riguardano i contributi che gli stessi danno e le ricompense che l'azienda a loro va a riconoscere.

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    2. Jessica Geraldo Schwengber4 maggio 2015 alle ore 21:34

      Riguarda il rapporto con gli stakeholders, i quali danno dei contributi al gruppo e che quindi devono essere anche adeguatamente ricompensati, mantenendo appunto l'equilibrio tra i diversi interessi.
      Gli equilibri di interessi possono essere visti come una sorta di "principi costituzionali " e, in quanto tali, dovrebbero guidare la governance.

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    3. Per equilibrio di interesse si fa riferimento ai rapporti con i stakeholder e come quest'ultimi vengono ricompensati

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  43. Che differenza c'è tra "impresa gruppo", impresa "dipendente" e impresa "indipendente"?

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    1. l'impresa indipendente non appartiene al gruppo;l'impresa dipendente opera all'interno del gruppo;l'impresa di gruppo è un gruppo societario che opera come unica azienda.Esempio fatto dal professore in aula è GEOX

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    2. Le imprese indipendenti sono imprese che operano autonomamente sul mercato e non appartengono al gruppo
      Le imprese gruppo è un gruppo di società che vede una holding e una serie di società produttive controllate,che dal punto di vista economico-aziendale nono possono essere considerate come una pluralità di imprese ad esempio il gruppo Geox.
      Le imprese dipendenti appartengono ad un gruppo di imprese, sono distinte tra loro ma condividono lo stesso soggetto economico.

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    3. Impresa indipendente sono quelle imprese che operano sul mercato ma non appartengono al gruppo es una SPA che non appartiene al gruppo.
      Imprese gruppo è un gruppo di società dove è presente una holding , e viene vista come una sola azienda es geox
      Impresa dipendenti sono quelle imprese che operano all'interno di gruppi es il caso di lottomatica perché condivide il soggetto economico con altre società

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  44. Jessica Geraldo Schwengber4 maggio 2015 alle ore 21:38

    Perché azienda non può essere considerata un sinonimo di impresa?

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    1. Perchè non è detto che operi sul mercato, un'azienda è impresa nel momento in cui opera sul mercato.

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    2. Infatti abbiamo evidenziato l'esistenza di tue tipi di aziende:
      1-Le aziende che creano valore per il mercato,anche dette imprese
      2-Le aziende che creano valore d'uso;sono ad esempio le Aziende no profit e le Amministrazioni pubbliche. Ad esempio il Comune,che eroga servizi ma non operando per il mercato non genera ricavi.

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  45. Perché si dice che gli scambi interni al gruppo sono coordinati attraverso un meccanismo di "quasi mercato"?

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    1. I prezzi sono decisi dalla controllante ma sono comunque inferiori(anche se di poco) a quelli di mercato altrimenti alle imprese converrebbe operare con l'esterno.

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    2. Si dice che gli scambi interni sono coordinati in un quasi-mercato perché il gruppo è come se si sostituisse di fatto al mercato vero e proprio. La controllante, infatti, determina i prezzi interni di trasferimento (e non solo) che le singole consociate devono rispettare nelle transazioni con le altre unità appartenenti al gruppo e, pertanto, non hanno la stessa libertà di fissazione del prezzo che avrebbero se operassero nel normale mercato esterno. In questo quasi-mercato, le unità produttive devono rispettare le condizioni imposte dalla controllante che, in presenza di un fatto lesivo derivante da esercizio dell'attività di D&C (come può essere la fissazione di un prezzo interno di trasferimento eccessivamente oneroso o, viceversa, ridotto) deve rispondere nei confronti degli stakeholders per i danni arrecati alle singole unità, in virtù della tutela introdotta con la riforma del diritto societario del 2003, art. 2497 c.c.

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    3. Nel caso degli scambi infragruppo, non esistono asimmetrie informative, poiché avvengono tra parti della stessa azienda. Questo potrebbe determinare in caso di prestiti, un tasso di interesse inferiore al mercato, anche dato appunto dal fatto che il soggetto giuridico che presta, conosce esattamente la condizione economica di quello che riceve la somma di denaro

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    4. Si può dire che il mercato di base sussiste perché gli scambi infragruppo avvengono tra soggetti giuridici distinti e richiedono, dunque, la stipulazioni di contratti. Tuttavia, le transazioni non sono decise liberamente dalle parti, ma dalla volontà della holding. I gruppi, infatti, possono essere considerati un ibrido tra gerarchia e mercato.

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  46. Parlando di bilancio consolidato, e considerando quindi il Gruppo come un unica entità economica, questa è anche una azienda?

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    1. Jessica Geraldo Schwengber4 maggio 2015 alle ore 22:07

      Non è detto che un'entità economica sia anche un'azienda in quanto per essere considerata tale la stessa deve presentare i caratteri di aziendalità ( Sistematicità, autonomia decisionale, economicità ).

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  47. che tipo di struttura ha il gruppo De benedetti nella slide 330?

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    1. Il Gruppo "De Benedetti" ha una struttura piramidale, la Holding controlla a catena altre società. Tale struttura consente di separare la proprietà dal controllo.

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  48. Nella slide 322 si parla di obiettivi vincenti. Perché prima di analizzarli è fondamentale individuare il fine aziendale?

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    1. Prima di parlare di economicità e quindi di fissazione di obiettivi vincenti, va prima definito il fine che intende perseguire l'azienda, perché in base a questo cambia l'economicità. Infatti si può ipotizzare di trovarsi di fronte due situazioni: la prima in cui si ha un'azienda che ha come finalità la massimizzazione del valore per l'azionista, in un'ottica di breve termine, ed un altro caso in cui il fine è quello di consentire all'azienda di svilupparsi e sopravvivere in un ottica di medio-lungo termine. Ipotizziamo di essere un manager, e di dover prendere delle decisioni, ad esempio riferite alla scelta di considerare o meno la ricerca e sviluppo; se pensiamo ad un'impresa farmaceutica ad esempio, se consideriamo il primo fine, per il manager operare con economicità significa essere efficace ed efficiente, e dunque questo porterà a rigettare quel tipo di investimento (stessa cosa può accadere in un'azienda di alta moda). Se osserviamo il secondo fine invece, l'obiettivo sarà quello di creare valore sostenibile (nel medio-lungo termine), e dunque il manager, posto di fronte alla stessa scelta riguardante l'adozione o meno della ricerca e sviluppo, prenderà una scelta totalmente diversa. Infatti in questo caso per garantire continuità nel profitto, egli dovrà capire che l'azione che può compiere oggi, potrebbe avere delle conseguenze future sull'andamento dell'azienda.

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  49. Il fenomeno di "interlocking directorship" può avvenire tra società dello stesso Gruppo?

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    1. L'iterlocking directorship è un fenomeno che si verifica in quelle imprese che sono fra loro collegate mediante la condivisione dei membri del consiglio di amministrazione o di altri importanti organi . La principale motivazione che spinge queste società a creare questi legami è la possibilità risorse e informazioni, essa può avvenire all'interno dello stesso gruppo o tra gruppi distinti, per raggiungere l'effetto sistema

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  50. Nel caso in cui un'azienda o un gruppo voglia attuare una strategia espansiva ed abbia già concluso accordi con fornitori che questa dovrebbe pagare a 60 giorni, mentre i clienti della stessa avrebbero una scadenza di pagamento a 90 giorni, come impatterebbe questo sugli equilibri dell'azienda o del gruppo?

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    2. A mio avviso l'azienda (o il gruppo) dovrebbe innanzitutto "guardare" a fonti di finanziamento proprie. Queste però dovrebbero essere abbastanza grandi da non compromettere il patrimonio della stessa. In alternativa potrebbe chiedere finanziamenti esterni (ad esempio banche) accompagnati da convincenti documenti che attestino la validità del progetto per evitare l'insorgere di tassi di interessi molto elevati. Infatti indebitarsi, e farlo soprattutto con interessi molto alti, potrebbe rivelarsi un' "arma" molto pericolosa non solo per il progetto ma per l'intera attività aziendale. Si potrebbe entrare in un circolo vizioso dato dal fatto che gli oneri finanziari siano talmente elevati da compromettere l'equilibrio monetario e, anche in caso di equilibrio economico positivo, l'azienda si troverebbe costretta a dichiarare il fallimento.

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    3. Potrebbe compromettere innanzitutto l'equilibrio monerario, in quanto non avendo cassa non riesce a far fronte ai suoi impegni di pagamento, per cui deve indebitarsi. Un aumento dell'indebitamento implica poi uno squilibrio patrimoniale, dunque un eccesso di capitale di prestito rispetto al capitale di proprietà.

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    4. L''impresa corre il rischio di non essere in grado di far fronte agli impegni assunti nei confronti dei fornitori e di dover ricorrere all'indebitamento per coprire eventuali squilibri di cassa. Tuttavia sappiamo che per mantenersi in equilibrio patrimoniale l'impresa dovrebbe coprire i debiti per la loro componente fisiologica attingendo al capitale permanente.

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  51. Con riferimento alle imprese, dunque aziende che operano sul mercato, posso dire che raggiungendo una condizione di economicità raggiungo anche l'equilibrio economico?

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    1. Nelle imprese il concetto di equilibrio economico tende a sovrapporsi a quello di economicità. Nelle imprese infatti, l'equilibrio economico riguarda l'attitudine a remunerare congruamente tutti i fattori produttivi utilizzati. Tale obiettivo può però essere raggiunto solo se l'unità produttiva opera con economicità.

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  52. Perchè il concetto di profitto è assimilabile al concetto di “residuo economico” di Economia Aziendale?

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    1. Si, il concetto di profitto è assimilabile al residuo economico che abbiamo studiato ad Economia Aziendale. Infatti quest’ultimo rappresenta quella quota di valore aggiunto che rimane dopo aver adeguatamente remunerato tutti i fattori aziendali, anche il capitale di proprietà quindi gli azionisti che sono proprietari delle azioni è hanno diritto alla loro quota congrua (ovvero in base al rischio che è possibile calcolare attraverso strumenti come il CAPM). La parte eccedente è di “proprietà” dell’azienda e deve rimanere avvinta ad esse, attraverso accantonamento in riserva per fortificarla e per aumentare le sue possibilità di sopravvivenza: remunerando in questo modo anche tutti i portatori di interesse. Questo perché come già detto l’azienda riesce ad essere più forte e aumentare le sue future capacità di creare profitto. Questo è lo stesso concetto che noi utilizziamo per il profitto.

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  54. Se un'impresa si trova in situazione di squilibrio di breve periodo, si può affermare che la stessa non sta operando con economicità?

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    1. Dipende.
      se la situazione di squilibrio non pregiudica la continuità aziendale in quanto deriva da fattori accidentali destinati ad essere assorbiti da una gestione efficace ed efficiente

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  55. Che rapporto c'è tra equilibrio economico,patrimoniale e monetario nel medio lungo termine?

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  56. Cosa si intende per RESPONSABILITA' SOCIALE DI IMPRESA?

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    3. Per responsabilità sociale di impresa si intendono quelle pratiche e quei comportamenti che un’impresa adotta volontariamente nella convinzione di ottenere dei risultati che possano arrecare benefici e vantaggi a se stessa e al contesto in cui opera. La responsabilità sociale d’impresa (Rsi) o corporate social responsibility (Csr) mira a soddisfare le esigenze del cliente e a gestire allo stesso tempo le aspettative di altri stakeholders, come il personale, gli azionisti, i fornitori e la comunità di riferimento.
      L’obiettivo è quello di affiancare alla responsabilità economica anche una responsabilità sociale, che crea valori tangibili e intangibili per tutto ciò che sta intorno all’azienda (persone, territorio e ambiente).

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    4. Secondo la definizione data dal Libro Verde Commissione Europea 2001, rappresenta la tensione dell'impresa a soddisfare in misura sempre crescente, andando al di là degli obblighi di legge, le legittime attese sociali, ambientali, nonché economiche dei cari portatori di interessi interni ed esterni (stakeholder), mediante lo svolgimento delle proprie attività.

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  57. Un'unità produttiva in perdita può contribuire all'effetto sistema?

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  59. Qual'è la particolarità dei un gruppo "Piramidale"?

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    1. un gruppo piramidale consente di separare la proprietà dal controllo.

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  60. Da cosa dipende l'economicità di un'azienda?

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    1. l'economicità dell'azienda dipende dalla capacità della stessa di avere una sommatoria del valore degli output maggiore della sommatoria degli input nel tempo che va da t0 a t1

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  61. per raggingere l'ebriquilibrio economico di medio-lungo termine l'azienda che altri equilibri deve raggiungere?

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    1. Deve presentare simultaneamente: equilibrio economico,quando il valore della produzione realizzata nel medio lungo termine si presta al di sopra degli input realizzati per la combinazione produttiva; equilibrio patrimoniale, garantendo la solidità del capitale permanente, in modo da coprire le immobilizzazioni permanenti; equilibrio monetario, mostrando la capacità di far fronte agli impegni di pagamento, ossia sviluppare flussi di cassa positivi(anche nella possibilità di accendere un finanziamento con una banca) ; equilibrio di interessi, in merito ai rapporti con gli stakeholders, in termini di contributi ricevuti e ricompense eseguite verso gli stessi

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  62. Quando e come si crea un profitto sostenibile?

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    1. un profitto si dice sostenibile se ha le condizioni per durare nel medio lungo termine

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  63. in che caso si opera con economicità ma nonostante ciò non si raggiunge l'equilibrio economico?

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    1. Un'azienda può dirsi economica in funzione del gruppo, quando anche non opera in equilibrio economico, viene mantenuta in vita, perchè offre opportunità e vantaggi alle altre aziende del gruppo senza che questi si manifestino, per volontà del soggetto economico, in componenti positivi di reddito per le stessa che li fornisce.

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  64. Un'azienda può dirsi economica in funzione del gruppo, quando anche non opera in equilibrio economico, viene mantenuta in vita, perchè offre opportunità e vantaggi alle altre aziende del gruppo senza che questi si manifestino, per volontà del soggetto economico, in componenti positivi di reddito per le stessa che li fornisce.

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