lunedì 27 aprile 2015

Domande aperte di Economia dei Gruppi Aziendali - Lezione VII - Slide 135-164

199 commenti:

  1. Che differenza c'è tra la slide 162 e la slide 164??

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    1. Nella slide 162 ogni divisione appartiene ad un unico soggetto giuridico e i direttori di divisione sono a libro paga delle società controllate, mentre nella slide 164 i direttori di divisione non sono a libro paga delle società controllate ma sono nella Holding quindi dirigono e coordinano le varie società.

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    2. Nella slide 162 alle varie divisioni (A,B,C,D) vengono assegnate funzioni strategiche,quindi hanno un certo grado di indipendenza. Nella slide 164 invece, ai managers delle varie divisioni sono assegnate solo attività funzionali, quelle strategiche vengono gestite dalla Holding

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    3. Quale delle due slide rappresenta sicuramente un'azienda sola?

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    4. Nella slide 162 le varie divisioni godono di un certo gradi di autonomia decisionale, quindi non si può parlare sicuramente di una sola azienda.
      Quindi la slide 164 può essere vista come la rappresentazione di una sola azienda.

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    5. La slide 164 rappresenta un gruppo di società che, in virtù della non appartenenza dei direttori di divisione alle controllate configurate, fa si che le stesse non godano di quella autonomia decisionale necessaria (assieme ad altre caratteri) per essere configurate come aziende. Nella nostra accezione infatti, a differenza di quella del maestro Amaduzzi e Onida, la presenza di soggettività giuridica non richiama in automatico quello di azienda. (in questo caso 1 azienda = 5 società)

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    6. Nella slide 162 le divisioni appartengono all'unico soggetto economico,i direttori di divisione quindi sono a libro paga delle società controllate.
      Nella slide 164 i direttori sono a libro paga della holding.

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  2. Le unità produttive indipendenti possono essere definite autonome dal soggetto economico?

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    1. Dipende, perchè potrebbero esserci unità soggettivamente indipendenti che hanno scarsa autonomia decisionale al loro interno in quanto per esempio partecipano ad un consorzio dove le linee guida sono fissate a livello generale.

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    2. Una società si definisce indipendente quando la stessa non è controllata da altre società, ma direttamente da persone fisiche (nel caso di un gruppo coincide con la holding di primo livello). E' decisione del soggetto economico partecipare o meno ad una aggregazione aziendale e questa facoltà rappresenta il suo "supremo atto di autonomia" (caratteristica che fa distinguere le unità produttive dipendenti da quelli indipendenti).
      Tuttavia i termini "indipendenza" ed "autonomia" non sono sinonimi:
      -si può essere dipendenti (perchè controllati) e autonomi (anche se relativamente) in virtù di una delega strategica ricevuta dal soggetto economico;
      - si può essere indipendenti ma non completamente autonomi, se si partecipa ad aggregazioni differenti dal gruppo, in cui i rapporti di collaborazione sono molto intensi (es. reti di sub- fornitura, distretti, ecc...).

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  3. Ci sono delle sinergie attivabili tra Lottomatica e Toro Assicurazioni?De Agostini nell'acquisire Toro Assicurazioni ha considerato l'effetto sistema o ha voluto solo diversificare la sua attività?

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    1. L'effetto sistema lo trovo in relazione alla gestione del flussi finanziari. Supponiamo, ad esempio, che Toro Assicurazioni è un'unità che genera flussi di cassa e autonomamente li investe sul mercato; Lottomatica è un'unità in costante crescita e ha bisogno di flussi di cassa. Anziché andare dalle banche si vede se sul mercato c'è una società che genera flussi di cassa che possono essere utilizzati in Lottomatica Spa e in tutto il gruppo.
      Di conseguenza, DeAgostini acquisterà Toro Assicuraioni, che svolge la sua attività operativa, e i flussi di cassa da questa generati vengono accentrati dalla tesoreria di gruppo e distribuiti alle unità richiedenti. Sviluppando questo ragionamento si mantiene l'ottica sistemica e non si può considerare ToroAssicurazioni un sistema a se stante perchè nel momento dell'acquisto si è pensato all'effetto sinergico.

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    2. Se Toro Assicurazioni è un’unità che genera flussi di cassa e va autonomamente sul mercato ad investire quei flussi di cassa e consideriamo Lottomatica come un’unità in costante crescita che ha bisogno di flussi di cassa per essere finanziata anziché andare dalle banche vado a vedere se c’è sul mercato una società che genera flussi di cassa che possono essere utilizzati in Lottomatica e in tutto il gruppo. Quindi acquisisco Toro assicurazioni che svolge la propria attività operativa, accentrando poi i flussi di cassa generati dalla tesoreria di gruppo e distribuendoli alle unità richiedenti. Quindi se è così non posso dire che Toro assicurazione è un sistema a sé stante perché nel momento in cui ho fatto l’acquisizione ho pensato all’effetto sinergico tanto è vero che insieme Toro assicurazioni, DeAgostini e Lottomatica avranno un valore superiore rispetto alla somma delle singole parti.

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    4. Chi in DeAgostini ha acquisito Toro Assicurazioni potrebbe aver valutato possibile l'effetto sistema valutando possibile l'utilità di Toro Assicurazioni di generare flussi di cassa da reinvestire in Lottomatica( e in altre unità) senza dover ricorrere al mercato esterno.Secondo questa ottica con l'acquisizione DeAgostini avrebbe aumentato l'effetto sistema aumentando il valore sia di ToroAssicurazioni sia di Lottomatica

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    5. Molto bene Faraoni. Evitare ripetizioni

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    6. In questo caso potremmo considerare Toro Assicurazioni come un sistema a sé stante?

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  4. Un'unità a vitalità economica riflessa può essere considerata un sistema?

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    1. Un'unità a vitalità economica riflessa è un'unità in cui non c'è una condizione di equilibrio economico nel tempo. Operano con economicità ma il loro vantaggio economico non si legge in bilancio ma nel bilancio di altre unità del gruppo. Di conseguenza per definizione non può essere considerata un sistema perchè la sua attività si giustifica per il fatto di dare un contributo alle altre unità del gruppo.

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    2. NO. Questo perché la sua attività è giustificata per il semplice fatto di dare un contributo alle altre unità del gruppo.

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    3. Per definizione no perché la sua attività si giustifica per il fatto di dare un contributo ad altre unità del gruppo e quindi non potrà essere classificata come un sistema autonomo.

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    4. No, un'unità a vitalità economica riflessa anche operando con economicità potrebbe non operare in equilibrio finanziario . La sua utilità è giustificata per l'utilità che da al gruppo.

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    6. No, in quanto le unità a vitalità economica riflessa pur operando con economicità, spesso non sono in grado di raggiungere le condizioni di equilibrio economico, e la loro utilità è considerata solo in funzione dell'economicità del gruppo; anzi nella maggior parte dei casi queste unità sono costantemente in perdita mostrando all'interno del bilancio un flusso di ricavi minore di quello dei costi.
      Si pensi all'esempio di Ducati Corse, un'unita a vitalità economica riflessa che pur operando con economicità (facendo vincere la moto minimizzando lo spreco di risorse e valorizzando l'immagine/marchio del gruppo tramite gli sponsor) non raggiunge un equilibrio economico perché dedita principalmente all'attività di ricerca e sviluppo; sarà nell'interesse del soggetto economico la copertura di tali costi.

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    7. Molto Bene Lanza. Evitare ripetizioni

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  7. Perché nella slide 135 si parla di "board dilemma"? Cosa potrebbe accadere ?

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    1. Nella slide 135 se Lottomatica è totalmente diretta e coordinata da DeAgostini ho una società autonoma dal punto di vista giuridico,ma dipendente dalle scelte di DeAgostini per quanto riguarda l'aspetto decisionale. Da qui potrebbero sorgere delle responsabilità, perché se ci si trova in Lottomatica, facendo parte del CdA, e la holding dice che bisogna fare esattamente ciò che dice lei, (ad esempio vendere dei mobili a Toro assicurazioni), potrebbe sorgere un vero e proprio dilemma: ovvero il come comportarsi di fronte ad una richiesta del genere. In alcuni casi, seguire le direttive della holding significa danneggiare gli azionisti di minoranza ed i creditori sociali, quindi la scelta più consona sembrerebbe quella di rifiutarsi, dall'altro lato però il non adempimento, potrebbe portare al rischio di rimozione dalla holding stessa. Ecco perché si parla di "board dilemma": una soluzione può essere quella di dimostrare, ad esempio, agli azionisti di minoranza il vantaggio derivante dall'appartenenza al gruppo, perché magari Toro assicurazioni fornisce dei servizi assicurativi a prezzi non di mercato a Lottomatica SpA.

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  8. Quali sono le caratteristiche delle partecipazioni strategiche e non strategiche? Chi decide la strategicità o meno di una partecipazione?

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    1. Un'unità produttiva di gruppo è considerata una partecipazione strategica qualndo il fine specifico che le assegna il soggetto economico è strumentale a quello di altre unità del gruppo oppure, pur non essendo strumentale a quello di altre unità del gruppo, è strumentale a quello del soggetto economico. Non è considerate, invece, strategica quando il suo fine specifico non è strumentale nè a quello di altre unità del gruppo, nè a quello del soggetto economico.La strategicità o meno di una partecipazione è decisa dalla holding. Infatti una partecipazione che inizialmente era strategica può diventare non strategica perchè magari la holding ha deciso di esternalizzare quel tipo di attività.

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    3. Rientrano tra le partecipazioni strategiche le unità produttive del gruppo che hanno un fine specifico strumentale che si correla a quello delle altre unità del gruppo, ma rientrano in tale definizione anche le unità produttive del gruppo che hanno un fine non strumentale che non si correla a quello di altre unità del gruppo. Mentre sono considerate partecipazioni non strategiche quelle che non presentano nessun tipo di legame nè con il fine specifico di altre unità del gruppo nè con il fine del soggetto esconomico. Le partecipazioni non strategiche, inoltre, sonon destinate alla dismissione. Colui che decide tra partecipazioni strategiche e non è il soggetto economico

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    5. Per quali motivi la holding decide di esternalizzare alcune attività piuttosto che altre?

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    6. Quando parliamo di partecipazioni strategiche parliamo di partecipazioni di controllo, se questa partecipazione è strumentale all'aumentare l'effetto sistema del gruppo. Se il fine specifico non si correla alle altre unità del gruppo,senza effetto sinergico, ma consente al soggetto economico di creare valore comunque possiamo considerarla strategica. Quelle non strategica non è correlata ne con le altre unità del gruppo ne con il fine del soggetto economico. La strategicità della partecipazione è determinata dalla Holding, per questo una partecipazione strategica, non lo è per sempre ma solo fino a quando è conveniente per la Holding

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    7. La holding decide di esternalizzare un'attività, quando non risulta più conveniente effettuarla internamente.

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    8. L'impresa potrebbe decidere di esternalizzare anche perchè ritiene che altre imprese possano svolgere in modo più efficiente determinate attività rispetto all'impresa stessa poichè detengono capacità distintive che l'impresa non possiede o presiedono localizzazioni strategiche per l'accesso a determinate risorse.

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    9. Le partecipazioni vengono considerate strategiche o non strategiche a seconda della volontà della holding. Inoltre appartengono alle partecipazioni strumentali anche quelle unità, chiamate "cash cow" ,della matrice elaborata dalla Boston Consulting Group (BCG); ossia quelle unità (mucche) del gruppo da cui "mungere" denaro per finanziare l'attività delle altre consociate.

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    10. Molto bene Marchese e l'aggiunta di Petriglia

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  9. Da cosa dipende l'aspetto strategico o meno di una partecipazione?

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    1. Dipende dalla volontà della holding, infatti oggi si potrebbe avere una partecipazione strategica in una società che produce una pezzo della combinazione produttiva complessiva (pensiamo ad un gruppo verticale), ma domani potrebbe non esserla più. Questo può verificarsi quando ci si accorge che quel business non è più strategico, e dunque non conviene più svilupparlo nel gruppo, bensì si preferisce esternalizzarlo.

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    2. Le partecipazioni non strategiche sono quelle partecipazioni che sappiamo verranno dismesse, non strumentali né al raggiungimento del fine del soggetto economico,né al raggiungimento del fine di altre unità del gruppo. Le partecipazioni strategiche sono quelle che creano valore all'interno del gruppo, e possono essere strumentali al raggiungimento del fine di altre unità produttive e/o del fine del soggetto economico.
      Dipende quindi dalla volontà della holding

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  10. Quando si parla di suddivisione della soggettività giuridica e quando di condivisione?

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    1. Suddivisione della soggettività giuridica quando più soggetti giuridici possono esercitare un'unica impresa, mentre condivisione quando ci sono più unità aziendali che operano all'interno di un unico involucro giuridico.

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  11. Perché il mercato di gruppo viene definito un "quasi mercato"?

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    1. È definito "mercato" perché in esso avvengono degli scambi che danno origine a prezzi (contratti), mentre il termine "quasi" è dovuto al fatto che le condizioni di prezzo e di contratto vengono definite unicamente dalla holding, quindi il mercato non è presente.

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    2. In un gruppo con struttura funzionale gli scambi avvengono a condizioni di mercato?

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    3. Si tratta di un "quasi mercato" perché gli scambi tra le società del gruppo avvengono sulla base di contratti, ma le condizioni di prezzo e di contratto sono stabilite dalla holding.

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    4. Quando andiamo ad analizzare le unità di un gruppo possiamo notare che normalmente esse operano in due mercati: un mercato competitivo esterno e un mercato interno al gruppo, in cui la competitività è spesso attenuata o assente. Le transazioni intragruppo potrebbero non seguire le leggi della domanda e dell'offerta, proprie degli scambi nelle economie di mercato. Perciò usiamo il termine "quasi-mercato" per indicare le condizioni di scambio che non nascono da libere contrattazioni tra le parti interessate, bensì da una politica di indirizzo impartita dal soggetto controllante, che può assumere al tempo stesso la veste di venditore e acquirente. Nel gruppo il soggetto economico può influenzare le sue controllate, andando a modificare l'intensità delle forze competitive e impostando i prezzi di trasferimento.

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    5. Bene tutti! molto apprezzata la sintesi di Gesmundo

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  14. In unasocietà con struttura multidivisionale possiamo trovare più aziende?

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    1. Dipende. Potrebbe essere visto come un gruppo di aziende quando le divisioni hanno dei fini specifici, che sono stati assegnati dalla holding, che tra loro non sono correlati. Quindi si hanno business non correlati e che sono autonomi dal punto di vista economico (oggettivamente durevoli). L'altra condizione che si deve verificare è che il dirigente divisionale deve essere autonomo nella determinazione delle strategie competitive.

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    2. Certo è possibile. La particolarità di questa struttura sta proprio nell'introdurre un livello decisionale intermedio (Divisional Manager), ossia i manager di divisione, che sono responsabilizzati sui profitti conseguiti. La si sceglie all'aumentare delle dimensioni aziendali per governare in maniera migliore la nuova complessità organizzativa (se le varie divisioni, per prodotto o area geografica, assumono i caratteri di aziendalità, possono tranquillamente essere considerate azienda). E' questo un possibile caso di "condivisione di soggettività giuridica (tante aziende = una società).

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    3. E' possibile, quando le varie divisioni non presentano i caratteri di aziendalità. Ad esempio potrebbero essere dirette da manager non a libro paga della stessa, ma riconducibili a piani superiori...Oppure potrebbero avere dei fini specifici non correlati tra loro

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    4. Ottimo Faraoni. Molto Bene l'aggiunta di Graziano

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  16. Molte volte la dottrina economia aziendale, nel descrivere le varie tipologie di forme organizzative, sembra vedere il gruppo come alternativa alla struttura funzionale o multidivisionale. Perché tuttavia secondo la nostra impostazione non è del tutto corretto?

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    1. Perché il gruppo è una struttura giuridica, ma dal punto di vista economico aziendale viene individuata come un'unica azienda, quindi è di quest'ultima che va analizzata la struttura organizzativa. Quando si parla di struttura organizzativa non si parla di società, ma si fa riferimento al gruppo e dunque è ovvio che (come nel caso riportato nella slide 151) dal punto di vista organizzativo si dirà che Geox ha una struttura funzionale.

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    2. Il gruppo dal punto di vista organizzativo non è differente dalla struttura Funzionale. Dal punto di vista giuridico, vista l'esistenza di più società nei gruppi, gli scambi tra le unità hanno rilevanza giuridica. Questo non accade quando si ha un'unica società giuridica divisa in più funzioni.

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    3. Ottima domanda.

      Ottima la risposta di Mastrantonio.

      Ok anche Frattali, anche se la risposta non è chiarissima

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  18. Slide 135, quante AZIENDE ci sono in Toro Assicurazioni se, su quest'ultima, De Agostini esercita attività di direzione e coordinamento?

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    1. Se DeAgostini accentra le decisioni strategiche a livello competitivo e quindi Toro Assicurazioni non ha autonomia decisionale non può essere considerata azienda. L'azienda sarà il gruppo unitariamente considerato.

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    2. In caso di una concreta attività di direzione e coordinamento da parte di De Agostini, possiamo dire che nella Slide 135 è presente un'unica Azienda ovvero la De Agostini stessa.
      Sia Toro Assicurazioni che Lottomatica rappresentano, infatti dei sottosistemi( con fini propri non correlati e oggettivamente durevoli) che però mancano del carattere di autonomia decisionale per essere visti come aziende.

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    4. Molto bene Camele. L'attività di direzione e coordinamento porterebbe ad escludere il carattere dell'autonomia decisionale, tuttavia bisogna verificare se tale attività include anche le strategie competitive.

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  20. In un gruppo cosa si intende per vantaggio compensativo?

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    1. Nei gruppi molto spesso accade che la holding ordina alle società controllate una determinata operazione che può danneggiare gli azionisti di minoranza e i creditori sociali di queste ultime, per cui la holding ricade in responsabilità. La holding e le società controllate sono invece esonerate dalla responsabilità quando dimostrano che il danno è compensato da un vantaggio che la società, le cui minoranze e i creditori sociali sono stati danneggiati, ottiene per il fatto che questa appartiene al gruppo.

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    2. Il vantaggio compensativo rappresenta il vantaggio che la società ottiene in quanto appartiene al gruppo, è la "giustificazione" che l'amministratore di una controllata utilizza nei confronti degli azionisti di minoranza e i creditori sociali lesi da un'operazione imposta dalla holding

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    3. Il vantaggio compensativo consiste nel vantaggio che un'unità del gruppo ha nello stare nel gruppo quando ci sono delle situazioni che apparentemente la danneggiano. Quindi davanti ad una operazione dannosa per l'unità , per non incorrere in sanzioni per il danneggiamento degli azionisti dell'unità, occorre avere un vantaggio che compensa il danno.

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  21. Perchè le unità soggettivamente indipendenti e le unità soggettivamente dipendenti non devono essere confuse con il carattere dell'autonomia decisionale?

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    1. Le unità soggettivamente indipendenti sono quelle unità che pur partecipando ad una qualsiasi forma d'aggregazione aziendale sono autonome dal unto di vista del soggetto aziendale. Le unità soggettivamente dipendenti si riferiscono ai gruppi aziendali e vi è un unico soggetto economico che domina le unità dell'aggregazione.
      Queste due condizioni non devono essere confuse con il carattere dell'autonomia decisionale perchè posso avere unità soggettivamente indipendenti che, pur mantenendo il loro soggetto economico, hanno all'interno un'autonomia decisionale molto ridotta (ad esempio in un consorzio le linee di indirizzo vengono fissate a livello generale).

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    2. e unità soggettivamente indipendenti sono unità che pur partecipando ad una qualsiasi forma di aggregazione aziendale sono autonome dal punto di vista del soggetto economico. Ad esempio in un consorzio abbiamo tante società che partecipano ed ognuna ha il suo soggetto economico.
      Le unità soggettivamente dipendenti sono unità del gruppo che hanno in comune un soggetto economico.

      Questo concetto di indipendenza/dipendenza non deve essere confuso con il concetto di autonomia decisionale perché si potrebbero avere unità soggettivamente indipendenti e che mantengono il loro soggetto economico, ma al loro interno potrei avere un'autonomia decisionale ridotta.

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    3. Le unità soggettivamente indipendenti sono unità che possono partecipare o non partecipare a forme di aggregazione aziendale e, nel caso in cui partecipino, non condividono un unico soggetto economico. Un esempio è dato dai consorzi, in cui si partecipa ad un’aggregazione aziendale ma ogni unità è autonoma dal punto di vista del soggetto economico il quale è libero di decidere di non far più parte del consorzio stesso. Le unità soggettivamente dipendenti sono, invece, sottoposte al controllo di un soggetto economico unitario che ha il potere di controllo sulle unità ed è il caso dei gruppi aziendali. Può verificarsi che unità soggettivamente indipendenti non godano di una così ampia autonomia decisionale e che unità soggettivamente dipendenti abbiano autonomia decisionale, per questo sono due concetti da tenere distinti.

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    4. il carattere dell'autonomia decisionale non va confuso con il concetto di indipendenza. Nel caso di un'aggressione societaria(non necessariamente un gruppo di imprese) possono coesistere unità operative dipendenti, in quanto controllate, ma autonome (relativamente) per delega ricevuta dal soggetto dominante ed unità indipendenti ma non completamente autonomie, in virtù dei forti legami di collaborazione tra le unità dell'aggregazione.

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    5. Domanda già posta
      Federica Pellegrino27 aprile 2015 16:32
      Le unità produttive indipendenti possono essere definite autonome dal soggetto economico?

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  22. nella slide 155 possiamo dire che il gruppo Bridgestone sia un gruppo piramidale?

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    1. Il Gruppo Bridgeston presenta una struttura con sub-holding per area geografica. Ogni sub-holding controlla le varie unità dei singoli Paesi e in questo caso sono tutte detenute al 100%. Per questo motivo non può essere considerato un gruppo piramidale in quanto le controllate non sono aperte agli azionisti di minoranza.

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  23. Slide 149: è un gruppo funzionale, quante aziende ci sono?

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    1. Nel gruppo funzionale, per definizione, il fine specifico delle unità non può che correlarsi a quello di altre unità del gruppo percui ho un'unica azienda.

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    2. Le società con struttura funzionale vengono considerate come un'unica azienda perchè i fini specifici delle unità sono correlati tra di loro, quindi manca uno dei requisiti per affermare che ogni unità produttiva sia anche un'azienda.

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  24. Nella slide 135 il numero di sistemi coincide con il numero delle aziende?

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    1. Nella slide 135 siamo di fronte a tre sistemi compiuti ( DeAgostini, Lottomatica e Toro Assicurazioni) perché ognuno è oggettivamente durevole ed ha un fine specifico non correlato con quello delle altre unità. Per vedere se sono anche tre aziende dobbiamo considerare un altro fattore: l’autonomia decisionale; se la Holding accentra le decisioni strategiche Lottomatica e Toro Assicurazioni difettano del requisito di autonomia decisionale, non possono essere considerate aziende e ci troviamo di fronte ad un gruppo considerato come un’unica azienda. Se ipotizziamo che Lottomatica e Toro Assicurazioni decidano autonomamente le proprie strategie siamo di fronte a tre sistemi e tre aziende.

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    4. Ciò non toglie che ci sono delle forti sinergie tra Toro Assicurazioni e DeAgostini, i flussi di cassa di Toro Assicurazioni, infatti, vengono accentrati dalla tesoreria di gruppo e distribuite alle unità richiedenti. Quindi si può dire che l’acquisizione di Toro Assicurazioni sia stata fatta certamente in ottica sistemica.

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    5. No, poichè dal momento in cui la DeAgostini decide di accentrare le proprie decisoni strategiche ed esercitare attività di direzione e coordinamento su Toro Assicurazioni e Lottomatica, queste ultime due non possono essere considerate aziende in quanto difettano del requisito di autonomia decisionale; occorre perciò considerare i tre sistemi compiuti come un'unica azienda.
      Ipotizzando il caso in cui entrambe le sub-holding, oltre ad essere sistemi compiuti, siano autonome dal punto di vista decisionale allora avremo di fronte tre sistemi e tre aziende.

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  26. Quale problema si crea nelle strutture multidivisionali?

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    1. Un possibile rischio delle strutture multidivisionali è la presenza dei cosidetti "duplicati di funzione": per questo è consuetudine accentrare le funzioni corporate (legale, amministrativo, finanza, ecc..). In alcuni casi, se la diversificazione operata è correlata, è possibile accentrare anche la funzioni "acquisti", visto la comunanza di possibili fornitori.

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    2. E duplicare le funzioni comporta dei costi che potrebbe essere conveniente tagliare

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  27. All’interno di un gruppo con struttura funzionale è possibile trovare più aziende?

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    1. No, perché in un gruppo con struttura funzionale i fini specifici sono correlati, quindi le unità non vengono considerate aziende.

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    3. No, perchè nel gruppo a struttura funzionale le singole unità produttive svolgono fini specifici che si correlano a quello delle altre unità del gruppo. E' un tipo di struttura che comporta un'elevata specializzazione e che quindi risponde alle esigenze delle imprese monobusiness e di quelle che operano in aree d’affari molto omogenee tra loro per tipologia di prodotto, tecnologie utilizzate e situazioni di mercato; per questo difficilmente sarà possibile trovare al suo interno più aziende.

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    4. Domanda già posta
      Federica Faraoni27 aprile 2015 17:06
      Slide 149: è un gruppo funzionale, quante aziende ci sono?

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  28. Più soggetti giuridici possono esercitare un’unica impresa?

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    2. Per alcuni studiosi il concetto di soggetto giuridico si sovrappone a quello di azienda, per noi invece non è così. Secondo la nostra impostazione più soggetti giuridici possono esercitare un'unica impresa( parliamo in questo caso di suddivisione della soggettività giuridica), ovvero abbiamo una situazione in cui un'unica impresa dal punto di vista economico-aziendale esercita la sua attività economica servendosi di più soggetti giuridici.

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    3. Più soggetti giuridici possono esercitare un’unica impresa e parliamo di suddivisione di soggettività giuridica ossia abbiamo un’unica impresa dal punto di vista economico- aziendale che esercita la sua attività economica servendosi di più soggetti giuridici oppure al contarrio possiamo avere un unico soggetto giuridico può essere titolare di una pluralità di aziende. In questo ultimo caso abbiamo più unità aziendali che operano all’interno di un unico involucro giuridico.

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  29. Perchè può nascere l'esigenza di passare da una struttura funzionale ad una multidivisionale?

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    1. All’aumentare delle dimensioni cresce anche il livello di complessità e la struttura funzionale può risultare inadatta ed obsoleta. Per governare delegare diventa fondamentale e la struttura divisionale meglio risponde a questa nuova esigenza. Se il direttore generale non delegasse parte dei suoi compiti sarebbe troppo preso da problemi di natura operativa trascurando inevitabilmente altri aspetti rilevanti.

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    2. Un caso di obsolescenza di struttura organizzativa c'è stato in IBM. Questa operava in più settori ma era l'unica a fare i computer e non aveva necessità di dare risposte immediate ad esigenze che venivano da mercati lontani. Nel momento in cui sono entrati i competitors non si poteva, però, più permettere di allungare i tempi di risposta altrimenti avrebbe perso il mercato. Infatti con l'entrate nel mercato di imprese IBM compatibili, molto più snelle,queste sono riuscite a conquistare il suo mercato.

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    3. Oltre alla crescita dimensionale e alla diversificazione per settori,può risultare utile passare ad una struttura multidivisionale quando si diversifica per area geografica.

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  30. Qual è la differenza tra unità soggettivamente indipendenti e unità soggettivamente dipendenti?

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    1. Le unità soggettivamente indipendenti sono unità che non condividono un unico soggetto economico anche quando partecipano ad una forma di aggregazione aziendale (un esempio è dato dai consorzi). Le unità soggettivamente dipendenti sono, invece, sottoposte al controllo di un soggetto economico unitario che ha il potere di controllo sulle unità ed è il caso dei gruppi aziendali.

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    2. Le unità soggettivamente indipendenti sono quelle unità che pur partecipando ad una qualsiasi forma di aggregazione aziendale sono autonome dal soggetto economico ossia non sono sottoposte al controllo di esso. Mentre le unità soggettivamente dipendenti sono quelle che hanno un unico soggetto economico all'interno del gruppo aziendale che domina le unità aggregate. E' necessario precisare che nelle unità soggettivamente indipendenti, nonostante ogni società ha un suo soggetto economico, l'autonomia decisionale può essere ridotta, viceversa nelle unità soggettivamente dipendenti seppur le società sono controllate possono al tempo stesso essere autonome.

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    3. Domanda simile già posta DUE VOLTE

      Federica Pellegrino27 aprile 2015 16:32
      Le unità produttive indipendenti possono essere definite autonome dal soggetto economico?

      Daniele Lanza27 aprile 2015 17:00
      Perchè le unità soggettivamente indipendenti e le unità soggettivamente dipendenti non devono essere confuse con il carattere dell'autonomia decisionale?

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  32. In cosa consiste il fenomeno della societarizzazione? E della delocalizzazione?

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    1. Il fenomeno della societarizzazione e delocalizzazione si verifica quando un'impresa decide di aumentare la sua dimensione, significa che all'interno di un'unica impresa invece di avere un unico soggetto giuridico al cui interno troviamo una struttura funzionale, abbiamo diversi soggetti giuridici che rappresentano un vero e proprio gruppo ad esempio possiamo trovare una holding che si occupa della direzione generale e diverse controllate che si occupano delle diverse funzioni es: controllata A Direzione Acquisti controllata B Direzione produzione e la controllata C che si occupa delle vendite.
      Parliamo di un gruppo funzionale che per definizione dal punto di vista economico aziendale è un'unica azienda perche i fini specifici delle unità del gruppo sono correlati.

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    2. La societarizzazione può essere attuata per motivi di convenienza economica, passando da 1 solo soggetto giuridico a più soggetti. Questa decisione crea una rilevanza dal punto di vista giuridico, quegli scambi che prima venivano effettuati all'interno di un involucro giuridico unico(e per questo non rilevanti dal punto di vista giuridico) con la societarizzazione diventano rilevanti perchè gli involucri giuridici si moltiplicano.

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  33. Esistono dei segnali di palese obsolescenza della struttura funzionale che, quindi, suggeriscono il definitivo passaggio a quella multidivisionale? Se sì, quali potrebbero essere?

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    1. L'incremento delle dimensiona dell'azienda implicano una maggiore complessità aziendale, che per essere gestita richiede la necessità di delegare poteri e responsabilità, emerge così l' esigenza di passare da una struttura Funzionale ad una struttura Multidivisionale.
      La struttura organizzativa Funzionale può diventare così obsoleta perché non più in grado di rispondere alle esigenze e alle strategie aziendali.

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    2. Un possibile segnale di palese obsolescenza della struttura funzionale può essere rappresentato dalla perdita, da parte del Direttore Generale, della capacità di gestione strategica della società, perchè troppo preso a risolvere problemi di carattere operativo, non di sua competenza (egli infatti deve saper guardare a cosa accade fuori l'azienda, cogliendo tempestivamente i cambiamenti e le opportunità che si manifestano e non caricarsi troppo dei problemi interni).
      Un esempio a tal proposito possono essere il caso IBM, azienda leader nella produzione di computer fino agli anni 80', che successivamente non è stata più in grado di rispondere alle esigenze del mercato (la sua struttura funzionale non era più in grado di sviluppare puntuali connessioni con i clienti) o il caso KODAK, che per la sua non reattività nel modernizzare la struttura organizzativa (dalla pellicola al digitale), ha perso quote importanti di mercato nei confronti dei principali competitors.

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    3. Molto bene...mi associo ai ringraziamenti di Colangeli

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  35. Cosa definisce la struttura organizzativa aziendale?

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    1. La struttura organizzativa definisce l'ossatura dell'azienda in termini di Organi-Compiti-Relazioni, definisce chi fa cosa
      Viene rappresentata dall'organigramma attraverso il quale si vanno a definire compiti e responsabilità per dare una visione sistemica, è una rappresentazione grafica che consente in sintesi di creare delle relazioni per orientare i soggetti aziendali verso il raggiungimento di un fine specifico.

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    2. La struttura organizzativa rappresenta "l'ossatura" delle aziende in termini di organi, compiti e relazioni. E' importante darne una rappresentazione chiara in quanto facilita la comprensione sistemica della stessa.
      Spesso la dottrina economico - aziendale vede la struttura "gruppo" come alternative alle altre (semplice, funzionale, multidivsionale) ma nel nostro caso non sarà cosi.

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  36. Con riferimento al caso DeAgostini nella slide 136 possiamo dire che ci sono tre sistemi compiuti? perché?

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    2. si possiamo dire che abbiamo tre sistemi compiuti, perchè De Agostini, Toro Lottomatica hanno tre fini specifici diversi e non correlati tra loro
      De Agostini nel settore dell'editoria, Toro nel settore delle assicurazioni e Lottomatica nel settore delle lotterie

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    3. A quello che ha detto Carmen possiamo aggiungere che questi sistemi sono anche oggettivamente durevoli per cui possiamo parlare di sistemi compiuti.

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    4. Dipende dall'attività di direzione e coordinamento della DeAgostini, se lascia la possibilità di definire a Lottomatica e ToroAssicurazioni le proprie strategie competitive si, altrimenti non sarebbe più corretto parlare di un solo sistema?

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  37. Un'unità che partecipa all'effetto sistema è oggettivamente durevole?

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    1. Dipende.L'unità oggettivamente durevole è quella capace di sopravvivere (operare con economicità e raggiungere l'equilibrio economico) anche qualora il soggetto economico decida di abbandonare la sua gestione, ma non è detto che tutte le unità che partecipano all'effetto sistema lo siano. Possono esserci unità "soggettivamente" durevoli, ossia che devono le loro capacità di sopravvivenza solo per il fatto di appartenere al gruppo (fine strumentale a quello di altre consociate) oppure unità a vitalità economica riflessa, cioè mantenute in vita perchè capaci di offrire vantaggi alle altre economie del gruppo (il valore che offrono spesso non è collegato al loro prodotto/servizio, ma a qualcosa che ad esso accompagna, come il vantaggio della segretezza di dati sensibili).

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  38. Quando un'unità produttiva può essere definita sistema compiuto e quando invece subsistema?

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    1. L’unità produttiva per essere un sistema deve avere un fine specifico determinato dalla Holding, che non si deve correlare a quello di altre unità del gruppo. Se invece, si correla, allora non possiamo dire di avere un sistema volto al raggiungimento di un fine bensì avremo un sub-sistema che insieme ad altri partecipa alla realizzazione di un fine comune.

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    2. Un'unità produttiva di gruppo è un "sistema compiuto" se:
      - il soggetto economico controllante le assegna un fine specifico che non si correla a quello di altre unità;
      - è oggettivamente durevole, cioè sia in grado di sopravvivere a prescindere dal fatto di appartenere al gruppo.
      Se oltre a questi due requisiti aggiungiamo un grado di autonomia decisionale almeno a livello competitivo potremo parlare di "azienda".
      Nel caso in cui un'unità produttiva persegue un fine specifico che si correla a quello di altre unità del gruppo si può parlare di subsistema.

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  39. Una singola società di un gruppo, quindi una controllata può presentare i caratteri di aziendalità?

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    1. Normalmente quando parliamo di un gruppo, soprattutto un gruppo fortemente integrato, è difficile trovare i caratteri di aziendalità con riferimento ad ogni singola unità del gruppo. Ad ogni modo, perchè possa essere definita azienda deve essere un sistema compiuto con autonomia economica e decisionale.

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    2. si anche le controllate possono presentare i caratteri di aziendaità ed essere definita azienda. quindi dal punto di vista giuridico sarà una società e dal punto di vista economico-aziendale un'azienda.

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    3. Difficile trovarli con la singola unità del gruppo perchè significa chiedere all'unità di essere un sistema compiuto e quindi di avere un proprio fine.

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    5. Si, infatti molto spesso all'interno dei gruppi ci sono più unità che operano oltre alla holding, dotate di sistematicità, autonomia decisionale e economicità, tali da essere definite aziende.

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    6. La risposta è si, ma normalmente è difficilissimo trovare all'interno di un gruppo società che presentano tutti i caratteri di aziendalità

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  40. Cosa deve accadere affinché la partecipazione fino a ieri strategica, oggi non lo sia più?

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    1. Al gruppo conviene esternalizzare un''attività piuttosto che svolgerla all'interno di esso. Possiamo vedere tale situazione all'interno del bilancio consolidato in seguito alla riduzione dei costi del personale e delle materie prime e all’aumento della voce costi per servizi.

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    2. Mutate condizioni possono rendere più economico far svolgere un'attività all'esterno. Oppure all'esterno potrebbero essere in grado di farla in modo migliore.

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    3. Occorre esternalizzarle, in modo da consentire al gruppo di liberare risorse finanziarie che possono essere più utilmente impiegate nello sviluppo di quelle strategiche; oppure, nel caso più estremo, occorre dimetterle se si ritiene troppo costosa o comunque poco conveniente la sua esternalizzazione.

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  42. Cosa s'intende con il concetto di autonomia decisionale e perché non va confuso con l'indipendenza/dipendenza soggettiva?

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    1. La dipendenza soggettiva si ha quando si è sottoposti al controllo di un soggetto economico unitario che ha il potere di controllo sulle unità, in caso contrario si parla di indipendenza soggettiva. L'autonomia decisionale è la possibilità di definire in maniera autonoma almeno la strategia competitiva, ma questa possibilità non è collegata alla dipendenza o indipendenza soggettiva, cioè si può avere autonomia decisionale pur essendo unità dipendenti, o si può essere unità indipendenti e non poter decidere autonomamente le strategie competitive.

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  43. Quando un gruppo multidivisionale può essere visto come un gruppo d'aziende?

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    1. Se ogni divisione è oggettivamente durevole, ha un fine specifico non correlato con quello di altre unità ed ha autonomia decisionale si parla di gruppo d'aziende.

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  44. Se un unità può essere dismessa senza provocare effetti sulle economie del gruppo, allora è un sistema?

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    1. No, perchè significa che non esiste effetto sistema tra l'unità e le restanti parti

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    2. Se l'eliminazione di un'unità non produce effetti, positivi o negativi, sulle altre unità significa che quell'unità non partecipa all'effetto sistema di gruppo.

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    3. Se parliamo di un'unità dismessa parliamo di una partecipazione non strategica, un'unità il cui fine specifico è non strumentale al raggiungimento del fine di altre unità o del fine del soggetto economico,, quindi non essendoci correlazione tra i fini specifici da questo punto di vista posso affermare che l'unità dismessa è un sistema.

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    4. Se però l'unità in questione è oggettivamente durevole ed ha un fine specifico non correlato potrebbe essere essa stessa un sistema compiuto.

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  45. Gli enti territoriali sono aziende? Chi è il soggetto economico?

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    1. Secondo la nostra impostazione gli enti territoriali sono aziende perchè anche se non provvedono autonomamente alla fissazione del proprio fine specifico, che invece è determinato a livello centrale( dallo Stato), hanno autonomia decisionale nel suo raggiungimento. Perchè per noi quello che rileva è l'esercizio nella determinazione delle strategie competitive. Mentre nell''impostazione del professor Cavalieri quello che rileva è il controllo, se hai solo l'esercizio del potere di controllo non sei autonomo quindi non puoi essere considerato azienda.

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    2. Si, sono aziende pubbliche di erogazione. Dato che queste sono ad esempio i comuni, le province, le regioni ecc.., secondo me il soggetto economico è il presidente della giunta comunale, provinciale, regionale, ecc.., si configura come il soggetto cui fa capo l’onere primario di rispondere alla collettività amministrata (quindi il Sindaco, il Presidente della Regione...)

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  46. Quando possiamo dire che il concetto di soggetto giuridico non si sovrappone a quello di azienda?

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    1. Il concetto di soggetto giuridico non si sovrappone al concetto di azienda quando il soggetto giuridico non possiede i caratteri sostanziali dell'aziendalità . Alcuni studiosi tra questi Amaduzzi sovrappongono il concetto di soggetto giuridico con il concetto di azienda, per loro ci sono tante aziende quanti sono i soggetti giuridici.
      Per noi non è cosi pertanto possiamo avere:
      -Più soggetti giuridici che esercitano in un'unica impresa (SUDDIVISIONE della soggettività giuridica)
      -Un unico soggetto giuridico può essere titolare di una pluralità di imprese (CONDIVISIONE della soggettività giuridica)

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  47. Il concetto di autonomia decisionale deve riguardare, innanzitutto, il raggiungimento del fine specifico assegnato dal soggetto economico di gruppo, o dai suoi organi delegati. Ciò che rileva non è il potere di controllo, che è prerogativa del soggetto economico, quanto l'esercizio di tale potere e quindi nella formulazione delle strategie aziendali.
    Una società è dipendente quando è dominata da un soggetto economico che esercita il suo dominio attraverso una società controllante; è invece indipendente quella società non controllata da altre società, bensì direttamente da persone fisiche, che nel caso di un gruppo coincide con la holding di primo livello. La decisione del soggetto economico d'azienda di partecipare o meno ad una aggregazione rappresenta il suo supremo atto di autonomia. Proprio questa libertà decisionale potrà a distinguere le unità produttive dipendenti da quelle indipendenti. Ne consegue che il termine di indipendenza non è sinonimo di autonomia.

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  48. Il concetto di autonomia decisionale deve riguardare, innanzitutto, il raggiungimento del fine specifico assegnato dal soggetto economico di gruppo, o dai suoi organi delegati. Ciò che rileva non è il potere di controllo, che è prerogativa del soggetto economico, quanto l'esercizio di tale potere e quindi nella formulazione delle strategie aziendali.
    Una società è dipendente quando è dominata da un soggetto economico che esercita il suo dominio attraverso una società controllante; è invece indipendente quella società non controllata da altre società, bensì direttamente da persone fisiche, che nel caso di un gruppo coincide con la holding di primo livello. La decisione del soggetto economico d'azienda di partecipare o meno ad una aggregazione rappresenta il suo supremo atto di autonomia. Proprio questa libertà decisionale potrà a distinguere le unità produttive dipendenti da quelle indipendenti. Ne consegue che il termine di indipendenza non è sinonimo di autonomia.

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  49. Nella slide 136 possiamo dire che ci sono tre sistemi compiuti?

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    1. Con riferimento al caso DeAgostini nella slide 136 possiamo dire che ci sono tre sistemi compiuti perché ogni sistema (DeAgostini, editoria) ha un fine che non si correla né al settore delle lotterie (Lottomatica) né al settore delle assicurazioni (Toro assicurazioni), quindi ho tre sistemi di fatto che hanno fini specifici tra loro non correlati

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  51. Sempre in relazione alla slide 136 DeAgostini se esercita attività di direzione e coordinamento e accentra le strategie competitive quante sono le aziende?

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    1. L’azienda è una perché c’è un unico centro decisionale ed anche dal punto di vista delle responsabilità si esce fuori dal concetto di responsabilità limitata. La responsabilità risale infatti alla Holding.

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  53. cos'è il divisional manager?e che struttura caratterizza?

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    2. l divisional manager è presente all'interno della struttura multi-divisionale e identifica un ulteriore livello decisionale rispetto alla struttura funzionale.
      Mentre nella struttura funzionale troviamo centri di costo, produzione e ricavo, all'interno della struttura multi-divisionale ci sono anche centri di profitto.

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  54. un sistema compiuto è sempre un'azienda?

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  55. Un sistema compiuto è anche azienda quando i suoi organi di gestione presentano un grado di autonomia decisionale almeno a livello competitivo.

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  56. PRESTITO
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