Una delle motivazioni che spiega a cosa sia finalizzato il possesso totalitario da parte della holding, prevede l'evitare conflitti di interesse soprattutto nell'ipotesi in cui la holding intendesse non prelevare utili per favorire in questo modo il funzionamento delle controllate. Con riferimento alla slide 202 cosa accade di preciso a riguardo? Perché avvengono scambi in conflitto di interessi tra A e B ? Quali sono gli interessi in conflitto?
Se ho il 100% delle società controllate non avrò conflitti di interessi con le minoranze azionarie, mentre se comincio ad avere nelle società controllate azionisti di minoranza che hanno partecipazioni non in termini di semplici investimenti finanziari, ma che rappresentano delle partecipazioni di collegamento (è vero che esercitano influenza notevole che può favorire il know how del gruppo) ne devo tenere conto. Nella slide 202 si verifica una situazione in cui ho la holding che controlla per il 100% la società A e per il 51% la società B: se avvengono scambi tra A e B questi sono in conflitto di interessi, in quanto gli interessi sono ben tre. L'interesse della holding, che ha come interesse quello di massimizzare il valore creato, poi abbiamo l'interesse delle controllate, ovvero creare valore nella controllata che si gestisce (questo perché si assumono delle responsabilità giuridiche, date dall'ordinamento giuridico). Il terzo interesse è l'interesse di gruppo, ovvero l'effetto sistema: il gruppo deve avere un valore superiore rispetto alla somma delle singole parti che lo costituiscono. Delle volte per garantire questo effetto sistema posso avere delle transazioni intragruppo che favoriscono alcune società danneggiandone altre.
Nel gruppo possiamo individuare 3 interessi: 1. Quello della Holding nel massimizzare il valore creato. 2. Quello delle controllate di creare valore al loro interno 3.Quello del gruppo, cioè il raggruppamento dell'effetto sistema (il gruppo nel suo insieme vale più delle singole parti che lo costituiscono). Per favorire l'effetto sistema possiamo trovare delle operazioni che vadano a favorire alcune società ma a danneggiarne altre. Quindi possiamo dire che il raggiungimento dell'interesse di gruppo può portare a conflitti di interessi con le minoranze, i creditori sociali o le banche.
Tale fenomeno è legato esclusivamente a gruppi che presentano strutture piramidali. Queste strutture consentono agli azionisti di riferimento di massimizzare, a parità di mezzi investiti, l’ammontare di risorse sottoposte al propriio controllo grazie all’ingesso di minoranze nelle controllate. Minoranze che nei gruppi a livelli successivi di aggrupamento non sono presenti visto che c’è un controllo diretto e indiretto al 100% delle controllanti.
Hai ragione Concetta. La teoria ci dice che il gruppo a livelli successivi di aggruppamento in cui la holding controlla direttamente e indirettamente le controllante con il 100% del capitale non è un gruppo piramidale. Qualora il controllo sia minore un gruppo a livelli successivi di aggruppamento può essere inteso come gruppo piramidale e di conseguenza al suo interno possiamo trovare la leva azionaria.
L’orientamento strategico di fondo è la parte invisibile della strategia di un'impresa che evidenzia l’identità profonda dell’impresa stessa. Riguarda il "dove," ovvero l'ambito di attività, il "perchè" cioè l'obiettivo di fondo e il bisogno da soddisfare e il "come" relativo alla filosofia organizzativa e gestionale.
I gruppi decisionali sono un insieme di persone scelte dal soggetto economico e a cui quest’ultimo trasferisce parte del suo potere strategico. La scelta dei soggetti è generalmente determinata da un rapporto di fiducia che intercorre tra soggetto economico e partecipanti al gruppo decisionale. I gruppi decisionali sono riscontrabili principalmente in gruppi in espansione, in cui aumentano dimensioni e complessità gestionale, ed in particolar modo quando l’espansione riguarda i mercati internazionali perché le specificità locali richiedono che le decisioni strategiche siano prese da chi ha la maggior quantità di informazioni.
Il problema è che in un gruppo piramidale c’è un soggetto che sta al vertice che, come l’esempio a pag. 204, avendo il 51% in tutte le società, di fatto le controlla (dalla prima all’ultima) e quando l’ultima società, come ad esempio la società F, genera flussi di cassa, la percentuale di dividendi che viene incassata dal primo azionista è estremamente ridotta . Per questo motivo una struttura di questo tipo non è vista di buon occhio dal mercato perché qui troviamo moltissimi conflitti di interesse dati dal fatto che chi sta al vertice potrebbe avere la tendenza a trasferire gli utili delle ultime società della struttura piramidale verso le società che stanno al vertice.
Il problema è che in questo tipo di gruppo quando vengono generati cash flow rights la percentuale di dividendi che viene incassata dal primo azionista è bassa. Possiamo in questo caso fare l’esempio del gruppo Tronchetti Provera (mostrato nella slide 205) dove se Telecom fa utili per 100 la famiglia Tronchetti Provera riesce ad incassare lo 0,7% secondo il cash flow rights. Al mercato un gruppo come questo non piace perché esistono troppi conflitti di interessi.
Come detto il problema di fondo dei gruppi piramidali sta nel fatto che, generalmente il soggetto economico avendo basse percentuali di flussi di cassa (quante più sono le società che si susseguono nel gruppo), potrebbe assumere un comportamento opportunistico, tendente a massimizzare il proprio interesse.. In più avremo che spesso le società di cui lo stesso si serve, e che compaiono nella struttura sono società non sono operative, ma "scatole cinesi" prive di dipendenti, utilizzate esclusivamente come "mezzo" per trasferire mano mano più a monte i proventi finanziari dei dividendi distribuiti. Per questo in America, si è deciso di introdurre una legge fiscale che impone, a qualsiasi livello del partecipogramma, di tassare in egual misura gli utili o proventi finanziari che si ottengono in caso di distribuzione degli utili, rendendo cosi "non conveniente" l'adozione della struttura piramidale. In Italia invece, se Olimpia (citando l'esempio della slide 205) incassa i dividendi di Telecom, essa riceve un "credito d'imposta", che evita la doppia tassazione.
Inoltre la struttura piramidale favorisce il ricorso all'indebitamento (per sfruttare anche la leva finanziaria oltre che azionaria) e questo tende a indebolire il gruppo.
Inoltre la struttura piramidale favorisce il ricorso all'indebitamento (per sfruttare anche la leva finanziaria oltre che azionaria) e questo tende a indebolire il gruppo.
Nei gruppi a capitale diffuso, a differenza da quelli a capitale concentrato in cui, generalmente, l’orientamento strategico di fondo è definito dalla proprietà e dal CdA, è il management a definire sia le strategie visibili, quindi strategie corporate, strategie competitive e strategie funzionali, sia le strategie invisibili, cioè l’orientamento strategico di fondo.
La leva azionaria misura la separazione della proprietà dal controllo e viene operata attraverso la leva azionaria della capogruppo. Questa si calcola facendo il rapporto tra il PN del gruppo e il PN della capogruppo
La leva azionaria, che si viene a formare nel momento in cui si crea un livello intermedio tra Holding e controllate con le sub-Holding, consiste in quel meccanismo che permette agli azionisti di riferimento di massimizzare il proprio controllo di risorse, a parità di investimento, grazie alle minoranze delle sub-holding. In altre parole quindi, grazie alla costituzione della sub-holding, si riduce l'impegno dell'azionista di maggioranza che con investimenti relativamente bassi, riesce a controllare tantissimo ( la restante parte è conferita appunto dagli azionisti di minoranza della sub-holding). Essendo però questa una struttura piuttosto debole, è necessario affiancare alla leva azionaria quella finanziaria, con la quale non deve essere confusa.
Attenzione per quanto riguarda la leva multipla...affiancare alla leva azionaria quella finanziaria può indebolire il gruppo rendendolo più dipendente dai finanziatori esterni.
Partendo dalla definizione di leva azionaria descritta da Francesca, aggiungerei inoltre che il PN del gruppo = PN della capogruppo + PN di terzi; concluderei affermando che quanto più aumenta il rapporto della leva azionaria, tanto minore sarà l'impegno di capitale della capogruppo a parità di mezzi propri complessivamente a disposizione del gruppo.
Il raggiungimento dell'interesse di gruppo può portare a conflitti di interesse con le minoranze e con i creditori sociali delle controllate (come con le banche o stato)? Quali potrebbero essere degli esempi?
Si, pensiamo ad esempio agli scambi che vengono fatti per ottenere benefici fiscali. Possiamo immaginare cosa può accadere ipotizzando di avere una società italiana che ha prodotto utili e che intende risparmiare a livello di imposizione fiscale e che quindi tenderà ad eludere la normativa (e non evadere), trasferendo utili all'estero per avere un vantaggio fiscale di gruppo. In questo caso abbiamo un operazione in conflitto di interessi, dove il conflitto di interessi è con lo Stato. Nel caso invece specifico della banca, potrei avere una banca che ha finanziato la società B, e come holding controllante chiedo a B di trasferire gli immobili che ha nella società. Questa operazione potrebbe essere in conflitto di interesse con le banche, le quali non vedono più all'interno della società B un patrimonio su cui poter rivalersi in ipotesi di insolvenza. Queste operazioni possono essere giustificate per interessi di gruppo ma come possiamo vedere ledono gli interessi dei soggetti interessati.
Nei gruppi gerarchici a pettine la holding controlla direttamente tutte le società operative del gruppo. Nei gruppi gerarchici a catena, che rientrano nella struttura piramidale, la holding controlla le società operative attraverso una sub-holding. Si inserisce quindi un ulteriore livello che permette di sviluppare la leva azionaria.
Il Professor Cavelieri definisce la strategia come un “insieme coordinato di azioni che tendono a realizzare la massima possibile compatibilità prospettica tra impresa e ambiente”. Quindi possiamo dire che la strategia aziendale riguarda la dialettica tra impresa e ambiente. Esistono tre livelli gerarchici di strategia: 1. Strategie Corporate (che riguardano il complesso aziendale) 2. Strategie Competitive (finalizzate all’ottenimento del vantaggio competitivo attraverso leadership di costo, differenziazione e focalizzazione) 3. Strategie Funzionali (riguardano singole funzioni come acquisti, produzione, vendita ecc.)
Nella slide 204 viene riportato un esempio di gruppo piramidale dove come soggetto economico troviamo una famiglia, come nella maggior parte dei gruppi piramidali italiani (Fiat, Mediaset, De Benedetti). Quali sono le caratteristiche del gruppo riportato nella slide? Dove si trova la società operativa? Che problema potrebbe sorgere nel gruppo piramidale?
Nel gruppo riportato nella slide 204 la famiglia controlla la prima società e a cascata la società A controlla con il 51% la società B; il restante 49% è portato dai public shareholders. La piramidalizzazione infatti si ha quando le società che sono controllate vengono aperte al mercato (ecco perché si parla di public shareholders) essendo necessaria la presenza di azionisti minoritari. Per avere un gruppo piramidale è fondamentale che ci siano subholding rappresentate da società quotate. Nel caso specifico riportato dalla slide, si potrebbe avere dalla società A alla E delle scatole cinesi: ovvero aprendo un società finanziaria potrei trovare nelle attività di bilancio un investimento più alto rappresentato da una partecipazione in un'altra società, infatti molte società di questo genere non hanno la voce dipendenti pari a zero. In questo caso la società operativa è l'ultima società della piramide: ovvero una società che nel bilancio presenterà non solo attività di tipo finanziario ma anche attività reali, e tutto dipende da questo. Essa potrebbe generare redditi (derivanti da attività industriale non finanziaria) che si trasformano in dividendi, i quali vengono incassati da E e a seguire arrivano in cima al gruppo. Il problema che potrebbe sorgere nel gruppo piramidale è che in E il soggetto economico è la famiglia, mentre in un gruppo piramidale avendo il 51% in tutte le società, di fatto le controlla. Generandosi cash flow rights, la percentuale di dividendi che viene incassata dal primo azionista è ridotta, e di questo se ne è parlato già nel caso del gruppo Tronchetti Provera.
Brevemente i motivi principali che spingono la holding sono: - Evitare conflitti di interesse: Avere il 100% di una società controllata consente di evitare conflitti di interesse con le minoranze facilitando cosi la gestione unitaria del gruppo - Mantenere per se gli utili di società particolarmente redditizie ( es. società star della matrice BCG) - Mantenere la segretezza delle informazione, caratteristica che può perdersi con l’apertura dell’azionariato
Si ha la piramidalizzazine del gruppo quando le società controllate vengono aperte al mercato. Ad esempio nella slide 204 la famiglia controlla la prima società, a cascata poi la società A controlla con il 51% B, il restante 49% viene messo dentro da public shareholders. Inoltre in relazione a questo gruppo possiamo optare per un'ipotesi estrema ossia che dalla società A alla E ho le “scatole cinesi”, ad esempio, delle società finanziarie in cui l'investimento più elevato è rappresentato dalla partecipazione in un'altra società.
La leva finanziaria indica la convenienza a ricorrere al capitale di prestito quando il costo dell’indibitamento è inferiore al rendimento degli investimenti. Sfrutterò questo strumento quando il ROI sarà maggiore del tasso di indibitamento ottenendo cosi un aumento del ROE.
La leva finanziaria e' un indicatore utilizzato per misurare l' indebitamento di un'azienda. Viene utilizzata con riferimento a un dato investimento e rappresenta il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto di un' impresa.
Una principale problematica è legata al fatto che la percentuale del cash flow rights che viene incassato dal primo azionista è molto ridotta. ( Esempio : La famiglia Provera ha solo l’0.7% dei flussi di cassa Telecom). In questa situazione il timore piu grande è che il soggetto economico al vertice sia incetivato a trasferire utili dall’ultima società alle prima ,risalendo la piramide, e ottenendo cosi cash flow rights maggiori. Questo è il motivo per cui il mercato finanziario non vede di buon occhio i gruppi piramidali.
il problema è che in un gruppo piramidale, chi sta al vertice controlla tutto, ma quando genera i cosidetti cash flow rights, la percentuale dei dividendi incassati dal primo azionista è estremamente ridotta.
Perché in riferimento alla formula per calcolare la leva azionaria, nel bilancio consolidato troviamo anche il PN di terzi? Quando c'è il PN di terzi? In quale caso non si avrebbe?
Non si avrebbe ad esempio se la holding è controllata con il 51% da una famiglia e la holding con il 100% controlla tutte le altre sue controllate (dunque possesso totalitario) non si avrebbe il PN di terzi! Questo si trova soltanto quando la holding (a prescindere dal tipo di azionariato che può avere) presenta alcune società controllate non al 100%: se ad esempio si hanno 10 società controllate di cui 9 controllate al 100% e 1 controllata con il 95% significa che in quella società qualcuno ha messo il 5%. A questo punto quando si andrà a fare il consolidamento integrale (ovvero portare dentro il 100%, salvo evidenziare nel consolidato e nel reddito qual'è la quota di competenza di terzi), ci possono essere società che non sono controllate al 100% ma magari al 60% che hanno utili, mentre altre hanno delle perdite.
Solitamente è l'ultima società della piramide. E' una società che nel suo bilancio non solo presenta attività finanziarie ma anche e attività reali. Genera redditi derivanti da attività industriale.
L'effetto èè ch se all'interno di un subholding vado ad incrementare sia la leva azionaria che quella finanziaria, quindi l'indebitamento, si può controllare con poco un capitale enorme.
Si produce l'effetto della leva multipla. Creando sub-H si aiuta l'azionista di maggioranza della H a controllare la società operativa, poiché gli azionisti di minoranza della sub-H gli permettono di impegnare meno capitale e di arrivare a controllarne tanto.
Si, è possibile che questo accada, infatti può succedere che le perdite si siano prodotte dove ci sono azionisti di minoranza, però facendo sorgere il dubbio che la cosa si sia fatta appositamente così da creare danno agli azionisti di minoranza e favore della holding. Questo si può ipotizzare, ad esempio, attraverso scambi interni a prezzi convenienti che spostano le perdite dove gli azionisti di minoranza hanno maggiore interesse. L'RN di terzi è ciò che osserviamo nel conto economico del bilancio consolidato, e quando consolidiamo portiamo dentro il 100% dei costi e dei ricavi di tutte le controllate, e se queste ultime presentano perdite, ciò risulta nel consolidato con un RN di terzi negativo.
l'ultima società della piramide, quella che nel suo bilancio tra le attività presenterà immobili, macchinari, impianti, ecc. insomma che presenta non solo attività di tipo finanziario ma anche attività reali, Dipende tutto da lei!
Una precisazione. Nel gruppo piramidale non è detto che l'unica società operativa sia quella alla base della piramide. Ci possono essere altre società operative a livelli intermedi...Nel gruppi Tronchetti Provera, and esempio, Pirelli è quotata e al tempo stesso operativa
Nel caso di controllo diretto di H su O nel bilancio di H trovo tra gli investimenti la partecipazione nella società operativa pari a 51.Questi investimenti sono coperti dall'azionista di maggioranza (26) e da quelli di minoranza (25). La società operativa è controllata dall'azionista di maggioranza con il 51% rappresentato dalla holding. Nel momento in cui si attiva la leva finanziaria si introduce tra la holding di primo livello e la società operativa una subholding. Di conseguenza la società operativa sarà controllata da una subholding. Nello S.P. della holding adesso risulterà una partecipazione in una subholding pari a 26 dove l'azionista di maggioranza, per controllare la società operativa, viene aiutato da azionisti di minoranza della subholding. Spesso una struttura piramidale per essere mantenuta prevede l'affiancamento lla leva azionaria della leva finanziaria incrementando l'indebitamento delle società.
In società del genere, quando si apre il bilancio, la maggior parte degli investimenti (quasi 90%) rappresentano partecipazioni in un'altra società. Sono prevalentemente società finanziarie.
Normalmente quando c’è controllo anche una % del 20 ti obbliga a consolidare con il metodo integrale( il 100% delle attività/ passività-Costi e ricavi di una società controllata vengono portati nel bilancio della controllante), quello che conta è il controllo. Questo discorso cambia se viene stipulato un patto di sindacato l’esempio Pirelli/Olimpia è una dimostrazione del caso, perché nonostante la partecipazione del 60%( maggioranza assoluta =dominio) di Pirelli in Olimpia la prima non era tenuta a consolidare, questo perché tra Pirelli e gli altri azionisti di Olimpia vi era un patto di sindacato il quale stabiliva: - Una gestione congiunta di Olimpia - La Possibilità di Pirelli di nominare 5 amministratori su 10 del CDA di Olimpia. Questo ha dato la possibilità a Pirelli di dichiarare di non controllare Olimpia( 5 amministratori su 10 non consentono di avere la maggioranza assoluta e quindi il controllo) evitando così il consolidamento della stessa.
Il patrimonio netto di terzi lo trovo all'interno del bilancio consolidato e c'è esclusivamente quando la holding presenta alcune società che non sono controllate al 100%. Nel momento in cui si effettua il consolidato integrale nel patrimonio consolidato e nel reddito evidenzierò la quota di competenza di terzi. Utilizzo il patrimonio netto di terzi per il calcolo del PN di gruppo utilizzato per il calcolo della leva azionaria.
Il patrimonio netto di terzi c’è esclusivamente quando la holding presenta alcune società che sono controllate non al 100%. Se tu controlli con il 100% non puoi avere quote di pertinenza di terzi né con riferimento al patrimonio di terzi né con riferimento al reddito d’esercizio.
La società si consolida nella redazione del bilancio quando si verifica che il controllo esclusivo viene esercitato da un’unica persona, a prescindere dal numero di azioni. Quindi è possibile che questo si verifichi sia con il controllo di diritto, ovvero possedendo il 50%+1 delle azioni, che con il 20%, purché quest’ultimo riesca a dominare le unità aggruppate; e il consolidamento avviene in entrambi i casi con il metodo integrale (ovvero portare all’interno del bilancio della controllate il 100% delle attività e passività, costi e ricavi). Diversamente se il controllo è effettuato da due soggetti attraverso un patto di sindacato, ovvero dichiarano insieme di controllare la società in questione, viene a mancare il requisito fondamentale per il consolidamento: ovvero il controllo esclusivo.
L’America ha risolto il problema con una legge fiscale ovvero , mentre Italia se gli utili vengono trasferiti alla società che controlla questa avrà un credito d’imposta, in America questi utili ogni volta che salgono di livello vengono completamente tassati e quindi alle società non conviene utilizzare questo tipo di struttura.
La strategia aziendale è definita dal Cavalieri come “un insieme coordinato di azioni che tendono a realizzare la massima possibile compatibilità prospettica tra impresa e ambiente.” Individuiamo tre livelli di strategia aziendale: la strategia corporate, la strategia competitiva e la strategia funzionale. Le strategie corporate riguarda il complesso aziendale ed opera a livello di business, quella competitiva riguarda la competizione in ogni settore e mercato, quella funzionale riguarda appunto le singole funzioni. L’orientamento strategico di fondo è, invece, la parte invisibile della strategia e l’identità profonda dell’impresa. È possibile in alcuni casi trovarlo nella mission dell’impresa e ci indica il legame tra il profitto e la responsabilità sociale.
Il gruppo con struttura piramidale è composto da società controllate a cascata, ogni società fa ricorso all'indebitamento per costituire una nuova società controllata dalla prima costituita, la capogruppo. Tuttavia l'indebitamento che consente di ottenere un vantaggio fiscale connesso alla deducibilità degli interessi passivi e un vantaggio economico perché va a sfruttare il meccanismo di leva finanziaria, trasforma i gruppi piramidali in strutture molto fragili con problemi di liquidità.
Il gruppo con struttura piramidale è composto da società controllate a cascata, ogni società fa ricorso all'indebitamento per costituire una nuova società controllata dalla prima costituita, la capogruppo. Tuttavia l'indebitamento che consente di ottenere un vantaggio fiscale connesso alla deducibilità degli interessi passivi e un vantaggio economico perché va a sfruttare il meccanismo di leva finanziaria, trasforma i gruppi piramidali in strutture molto fragili con problemi di liquidità.
La teoria dell'agenzia sostiene che è possibile che il controllo sia concentrato nelle mani di un unico azionista nonostante ci sia un'elevata separazione tra proprietà e controllo perchè secondo la piramidalizzazione quest'ultimo soggetto ha una bassissima percentuale di flussi di cassa.
La teoria dell'agenzia, più volte richiamata nella trattazione degli argomenti, in queste specifiche slide viene menzionata nell'esempio del Gruppo Tronchetti Provera Family, e precisamente nel considerare un eventuale investimento in Telecom Italia (ultima società del suddetto Gruppo) come rischioso. Questo perchè, secondo la teoria dell'agenzia, li dove c'è una forte separazione tra proprietà e controllo, il soggetto economico che domina ha basse percentuali di flussi di cassa (0,7%), e quindi avrà tendenza a trasferire utili conseguiti da Telecom in società più a monte (dove lo stesso detiene percentuali maggiori). Lo scopo di fondo è sempre quello di massimizzare i propri interessi, a scapito di quelle delle minoranze azionarie o creditori sociali.
Con questa teoria si riconosce la sussistenza di un mandato fiduciario conferito dagli azionisti al manager per la gestione dell’impresa. In base a tale mandato si afferma il dovere del manager (agent) di agire nell’interesse della proprietà (principal) e, poiché lo scopo dell’investimento è la massimizzazione del ritorno economico, il manager dovrebbe assumere tutti quei comportamenti che possano condurre all’ottenimento di tale risultato. Tale teoria inoltre prevede il rischio che la holding possa decidere di trasferire utili da una sua controllata a un'altra attraverso operazioni con parti correlate al fine di massimizzare il proprio interesse. Ad esempio, nel caso DeAgostini, se Lottomatica fa utili per 100, la holding incassa il 60%; ma se la famiglia Boroli-Drago volesse incassare il 100% potrebbe essere tentata a far acquistare a Lottomatica un servizio erogato da Toro Assicurazioni al costo di 100, annullando di fatto gli utili di Lottomatica e incrementando quelli di Toro assicurazioni. In questo modo la famiglia anzichè incassare 60, incassa 100.
si può aggiungere che, in base alla teoria dell'agenzia, dove vi è separazione tra proprietà e controllo, come già specificato in una lezione passata, possono sorgere anche dei problemi di agenzia. Questi problemi sono legati al fatto che i managers, in quanto essere umani (ovviamente), tendono ad essere opportunisti, egoisti e quindi hanno come scopo la massimizzazione della propria utilità, la quale non coincide con quella della proprietà. La soluzione di tale problema potrebbero essere degli incentivi ai managers (per esempio le stock options), in modo che tramite il raggiungimento dei loro interessi (massimizzazre il valore delle azioni) sia possibile raggiungere anche quelli della proprietà.Anche in questo caso sono state evidenziate delle criticità, in quanto in questo modo si finisce per massimizzare l'utilità degli azionisti di breve/brevissimo termine, magari con effetti negativi nel lungo termine.
In merito alla leva azionaria, nella slide 206 (precisamente) nel secondo caso dove abbiamo il controllo tramite una SubH: come è possibile che se H investe 26 in SubH poi ne possegga il 51%? Questo caso come differisce da quello dove non abbiamo una subholding?
Nel secondo caso, abbiamo la holding che costituisce una subholding con capitale pari a 50, dove 26 viene conferito da H (in particolare finanziato 14 dagli az. di maggioranza e 12 dagli az. di minoranza) e la parte restante ovvero 25 da azionisti minoritari, ottenendo per H una partecipazione del 51% del capitale di SubH. Questa SubH costituisce a suo volta una società operativa controllata con capitale pari a 100, alla quale conferisce 51 (di cui 26 proviene dagli az. di maggioranza ovvero H e 25 proveniente dagli az. di minoranza di SubH) e la parte restante 49 conferito da azionisti minoritari, questo genera anche per SubH una partecipazione del 51% in O. In questo modo gli azionisti di maggioranza di H riescono a costituire una società operativa con attività reali pari a 100 avvalendosi soltanto di 14. Nel primo caso, invece, in cui non abbiamo una subholding gli azionisti di maggioranza di H devono conferire 26 per generare una società operativa controllata con attività reali pari a 100. Quindi a parità di risultato è necessario un esborso maggiore rispetto alla soluzione precedente.
L' osf è la strategia invisibile che caratterizza l' impresa ossia,rappresenta l'identità profonda del suo piano strategico. In esso troviamo i fini e gli obiettivi di fondo ("perchè fare impresa"), l'ambito di attività ("dove fare impresa") e la filosofia organizzativa e gestionale ("come fare impresa").
La leva azionaria nel gruppo Tronchetti Provera può essere calcolata solo se GPI consolida tutte le società( quindi quando Telecom Italia è consolidata da Olimpia, Olimpia è consolidata da Pirelli, Pirelli da Camfin...). Se non ho il bilancio consolidato di gruppo non ho l'informazione sul PN che è stato messo dal primo azionista nè quello che è stato messo da terzi. Quindi in una situazione come questa risulta complesso calcolare la leva azionaria.
OTTIMO. Ricordatevi CHE PER IL CALCOLO DELLA LEVA AZIONARIA OCCORRE SOLO IL CONSOLIDATO, DA CUI ESTRAGGO ANCHE IL CAPITALE NETTO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO.
Non definire bene qual'è la mission di una società porta a perdere competitività sul mercato. La mission permette di capire il legame che c'è è tra il profitto e la responsabilità sociale. Nel momento in cui si punta solo ai profitti si perde l'attenzione su ciò che è l'attività core dell'azienda (es. General Motors, concentrandosi sull'azionista ha permesso a Toyota di farsi portare via una buona fetta di mercato. Lo stesso è capitato a Fiat agli inizi degli anni 2000, la quale pensando solo agli azionisti, non era più in grad di realizzare automobili vincenti sul mercato).
I problemi che possono derivare nel definire un mission errata sono notevoli. La stessa condizionando le scelte strategiche a qualsiasi livello (corporate, competitivo e funzionale) può portare anche al fallimento dell'azienda in questione. Un esempio è dato dalla Fiat, che alla fine degli anni 90' stava fallendo in quanto non era più in grado di realizzare automobili vincenti sul mercato. Ciò era dovuto alla scelta (rivelatasi poi sbagliata) di una mission "volta a creare valore per gli azionisti", attuata diversificando i propri business ( vedi acquisizione di Toro Assicurazioni). Solo dopo l'arrivo di Marchionne nel CdA si è deciso di ri-concentrarsi sulle attività core (produzione di automobili) e di dismettere tutte le altre (grazie alla liquidità cosi ottenuta e al pagamento anche di una penale di 3,4 miliardi di dollari da parte di GM per la mancata attuazione dell'opzione put, la Fiat è riuscita a svilupparsi nuovamente).
Perché se Pirelli dichiarava di detenere Olimpia, doveva consolidarla, e Olimpia a sua volta detenendo Telecom, avrebbe dovuto consolidare il bilancio di Telecom Italia. Hanno potuto dare questa dichiarazione, perché Pirelli ha stipulato con altri azionisti un patto di sindacato, dove nonostante deteneva l’80% di Olimpia, di fatto aveva solo 5 amministratori su 10, quindi poteva dire di non detenerla.
C'è un controllo di diritto e c'è anche un consolidamento. il controllo deve essere esclusivo per consolidare. E si deve consolidare con il metodo integrale.
l'art 2497 del c.c. è importante perchè disciplina la responsabilità che deriva dall'attività di direzione e controllo esercitata da una controllante sulla controllata, molto spesso attraverso una dichiarazione formale si cerca di nascondere questa attività per limitare la responsabilità della holding laddove un'operazione vada a ledere gli azionisti di minoranza e i creditori sociale della controllata.
Oppure nei casi in cui la Holding molto furbamente, trasporta artificiosamente le perdite da dove opera in esclusiva, a dove sono presenti altri azionisti
Oppure nei casi in cui la Holding molto furbamente, trasporta artificiosamente le perdite da dove opera in esclusiva, a dove sono presenti altri azionisti
Aggiungerei che il punto in comune tra le due è che la mission è simile: rendere disponibile un bene a costi contenuti affinchè lo possa avere più gente possibile.
L'orientamento strategico di fondo è l'identità profonda dell'impresa; la parte nascosta e invisibile del suo disegno strategico. Riguarda il "dove" (ambito di attività), il "perché" (fini e obiettivi di fondo) e il "come" fare impresa (filosofia organizzativa e gestionale. Rappresenta la mission dell'impresa stessa.
L'OSF, o mission, riguarda gli obiettivi di fondo che l'impresa intende raggiungere;è la parte nascosta e invisibile, nonchè la visione di fondo che sta alla base del disegno strategico dell'impresa. Si può inoltre affermare che la mission riguarda l'individuazione: - degli obiettivi di lungo termine che l'impresa intende perseguire; - del business in cui vuole competere; - delle politiche e dei valori che si propone di seguire.
La leva finanziaria è l'indicatore utilizzato per misurare l'indebitamento di un'azienda. Sfruttare la leva finanziaria significa in sostanza prendere in prestito dei capitali confidando poi nella capacità propria di investirli, ottenendo un rendimento maggiore al tasso d'interesse dovuto al prestatore. Quindi, si ricorrere alla leva finanziaria incrementa sicuramente l'indebitamento.
Una holding svolge attività di direzione e coordinamento nei confronti di una subholding che a sua volta controlla un gruppo, quel gruppo è un’impresa gruppo o una pluralità di imprese?
Potrei dire che si avvalorò di una strategia competitiva optando per una leadership di costo in quanto il suo fine era quello di rendere l'automobile un prodotto accessibile a tutti. Non è un caso inoltre che era solo di colore nero. Poteva attuare questa strategia perché in quel momento non c'erano concorrenti ("date il modello t di qualsiasi colore purché sia nero").
La strategia a cui la Ford faceva riferimento era sicuramente la "leadership di costo". Ciò lo si deduce dalla mission che in quegli anni l'azienda attuava, quale "rendere l'automobile un bene accessibile a tutti" e che condizionò profondamente le scelte strategiche anche in ottica successiva (quando ebbe non pochi problemi con l'entrata sul mercato di General Motors, molto più orientata all'efficacia strategica che all'efficienza operativa).
Confermo la risposta di Luca inoltre posso aggiungere che una situazione come questa facilità la scelta del soggetto economico di espropriare la telecom spostando utili della stessa in altre società controllate con una % più alta
L'efficacia strategica significa "fare le cose giuste" ossia realizzare un bene/servizio che risponde alle attese dei consumatori. L'efficienza operativa significa " farle nel modo giusto", realizzare gli obiettivi (ai dovuti livelli qualitativi) con il minor impiego di risorse. (sono concetti che avevamo già incontrato quando abbiamo affrontato i caratteri di aziendalità, e nello specifico quello dell'economicità). Bisogna poi aggiungere che molti esperti ritengono che sia molto più difficile rimediare a problematiche legate all'efficacia strategica (perdere quote di mercato perchè non si è capaci di comprendere i bisogni dei clienti) che riparare a complicazioni legate all'efficienza operativa, in virtù anche dell'importanza che oggi ha il dotarsi di una struttura organizzativa idonea (no obsoleta).
Per efficacia operativa si intende la capacità di selezionare e attuare, con logica innovativa, obiettivi vincenti in grado di soddisfare le attese degli utilizzatori mentre l' efficienza operativa è la capacità di realizzare gli obiettivi perseguendo il miglior risultato attraverso il minor impiego possibile delle risorse disponibili.
Una delle motivazioni che spiega a cosa sia finalizzato il possesso totalitario da parte della holding, prevede l'evitare conflitti di interesse soprattutto nell'ipotesi in cui la holding intendesse non prelevare utili per favorire in questo modo il funzionamento delle controllate. Con riferimento alla slide 202 cosa accade di preciso a riguardo? Perché avvengono scambi in conflitto di interessi tra A e B ? Quali sono gli interessi in conflitto?
RispondiEliminaSe ho il 100% delle società controllate non avrò conflitti di interessi con le minoranze azionarie, mentre se comincio ad avere nelle società controllate azionisti di minoranza che hanno partecipazioni non in termini di semplici investimenti finanziari, ma che rappresentano delle partecipazioni di collegamento (è vero che esercitano influenza notevole che può favorire il know how del gruppo) ne devo tenere conto. Nella slide 202 si verifica una situazione in cui ho la holding che controlla per il 100% la società A e per il 51% la società B: se avvengono scambi tra A e B questi sono in conflitto di interessi, in quanto gli interessi sono ben tre. L'interesse della holding, che ha come interesse quello di massimizzare il valore creato, poi abbiamo l'interesse delle controllate, ovvero creare valore nella controllata che si gestisce (questo perché si assumono delle responsabilità giuridiche, date dall'ordinamento giuridico). Il terzo interesse è l'interesse di gruppo, ovvero l'effetto sistema: il gruppo deve avere un valore superiore rispetto alla somma delle singole parti che lo costituiscono. Delle volte per garantire questo effetto sistema posso avere delle transazioni intragruppo che favoriscono alcune società danneggiandone altre.
EliminaNel gruppo possiamo individuare 3 interessi:
Elimina1. Quello della Holding nel massimizzare il valore creato.
2. Quello delle controllate di creare valore al loro interno
3.Quello del gruppo, cioè il raggruppamento dell'effetto sistema (il gruppo nel suo insieme vale più delle singole parti che lo costituiscono).
Per favorire l'effetto sistema possiamo trovare delle operazioni che vadano a favorire alcune società ma a danneggiarne altre. Quindi possiamo dire che il raggiungimento dell'interesse di gruppo può portare a conflitti di interessi con le minoranze, i creditori sociali o le banche.
Ottima domanda.
EliminaOttima risposta di Mastrantonio. Bene Fiorucci
NEI GRUPPI A LIVELLI SUCCESSIVI D'AGGRUPPAMENTO E' POSSIBILE AVERE LA LEVA AZIONARIA?
RispondiEliminaTale fenomeno è legato esclusivamente a gruppi che presentano strutture piramidali. Queste strutture consentono agli azionisti di riferimento di massimizzare, a parità di mezzi investiti, l’ammontare di risorse sottoposte al propriio controllo grazie all’ingesso di minoranze nelle controllate. Minoranze che nei gruppi a livelli successivi di aggrupamento non sono presenti visto che c’è un controllo diretto e indiretto al 100% delle controllanti.
EliminaSe non sbaglio, però, i gruppi a livelli successivi di aggruppamento possono essere piramidali mentre non è possibile il contrario.
EliminaHai ragione Concetta. La teoria ci dice che il gruppo a livelli successivi di aggruppamento in cui la holding controlla direttamente e indirettamente le controllante con il 100% del capitale non è un gruppo piramidale. Qualora il controllo sia minore un gruppo a livelli successivi di aggruppamento può essere inteso come gruppo piramidale e di conseguenza al suo interno possiamo trovare la leva azionaria.
EliminaMolto bene Marchese
EliminaCosa si intende per orientamento tecnologico?
RispondiEliminaL’orientamento strategico di fondo è la parte invisibile della strategia di un'impresa che evidenzia l’identità profonda dell’impresa stessa. Riguarda il "dove," ovvero l'ambito di attività, il "perchè" cioè l'obiettivo di fondo e il bisogno da soddisfare e il "come" relativo alla filosofia organizzativa e gestionale.
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EliminaCosa sono i gruppi decisionali?
RispondiEliminaI gruppi decisionali sono un insieme di persone scelte dal soggetto economico e a cui quest’ultimo trasferisce parte del suo potere strategico. La scelta dei soggetti è generalmente determinata da un rapporto di fiducia che intercorre tra soggetto economico e partecipanti al gruppo decisionale.
EliminaI gruppi decisionali sono riscontrabili principalmente in gruppi in espansione, in cui aumentano dimensioni e complessità gestionale, ed in particolar modo quando l’espansione riguarda i mercati internazionali perché le specificità locali richiedono che le decisioni strategiche siano prese da chi ha la maggior quantità di informazioni.
molto bene
EliminaQual è il problema del gruppo piramidale?
RispondiEliminaIl problema è che in un gruppo piramidale c’è un soggetto che sta al vertice che, come l’esempio a pag. 204, avendo il 51% in tutte le società, di fatto le controlla (dalla prima all’ultima) e quando l’ultima società, come ad esempio la società F, genera flussi di cassa, la percentuale di dividendi che viene incassata dal primo azionista è estremamente ridotta . Per questo motivo una struttura di questo tipo non è vista di buon occhio dal mercato perché qui troviamo moltissimi conflitti di interesse dati dal fatto che chi sta al vertice potrebbe avere la tendenza a trasferire gli utili delle ultime società della struttura piramidale verso le società che stanno al vertice.
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EliminaIl problema è che in questo tipo di gruppo quando vengono generati cash flow rights la percentuale di dividendi che viene incassata dal primo azionista è bassa. Possiamo in questo caso fare l’esempio del gruppo Tronchetti Provera (mostrato nella slide 205) dove se Telecom fa utili per 100 la famiglia Tronchetti Provera riesce ad incassare lo 0,7% secondo il cash flow rights. Al mercato un gruppo come questo non piace perché esistono troppi conflitti di interessi.
EliminaCon quale meccanismo sono stati eliminati i gruppi piramidali in America?
EliminaCon una legge fiscale
EliminaCome detto il problema di fondo dei gruppi piramidali sta nel fatto che, generalmente il soggetto economico avendo basse percentuali di flussi di cassa (quante più sono le società che si susseguono nel gruppo), potrebbe assumere un comportamento opportunistico, tendente a massimizzare il proprio interesse.. In più avremo che spesso le società di cui lo stesso si serve, e che compaiono nella struttura sono società non sono operative, ma "scatole cinesi" prive di dipendenti, utilizzate esclusivamente come "mezzo" per trasferire mano mano più a monte i proventi finanziari dei dividendi distribuiti.
EliminaPer questo in America, si è deciso di introdurre una legge fiscale che impone, a qualsiasi livello del partecipogramma, di tassare in egual misura gli utili o proventi finanziari che si ottengono in caso di distribuzione degli utili, rendendo cosi "non conveniente" l'adozione della struttura piramidale.
In Italia invece, se Olimpia (citando l'esempio della slide 205) incassa i dividendi di Telecom, essa riceve un "credito d'imposta", che evita la doppia tassazione.
Inoltre la struttura piramidale favorisce il ricorso all'indebitamento (per sfruttare anche la leva finanziaria oltre che azionaria) e questo tende a indebolire il gruppo.
EliminaInoltre la struttura piramidale favorisce il ricorso all'indebitamento (per sfruttare anche la leva finanziaria oltre che azionaria) e questo tende a indebolire il gruppo.
EliminaMolto bene Marchese, nonché le integrazioni di Fiore, Camele (con l'ulteriore domanda), Graziano e Frattali
EliminaNei gruppi con capitale diffuso chi definisce la strategia?
RispondiElimina
EliminaNei gruppi a capitale diffuso, a differenza da quelli a capitale concentrato in cui, generalmente, l’orientamento strategico di fondo è definito dalla proprietà e dal CdA, è il management a definire sia le strategie visibili, quindi strategie corporate, strategie competitive e strategie funzionali, sia le strategie invisibili, cioè l’orientamento strategico di fondo.
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EliminaIl manager, o meglio l'Amministratore Delegato.
EliminaBene
EliminaCos’è la leva azionaria?
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EliminaLa leva azionaria misura la separazione della proprietà dal controllo e viene operata attraverso la leva azionaria della capogruppo. Questa si calcola facendo il rapporto tra il PN del gruppo e il PN della capogruppo
EliminaLa leva azionaria, che si viene a formare nel momento in cui si crea un livello intermedio tra Holding e controllate con le sub-Holding, consiste in quel meccanismo che permette agli azionisti di riferimento di massimizzare il proprio controllo di risorse, a parità di investimento, grazie alle minoranze delle sub-holding. In altre parole quindi, grazie alla costituzione della sub-holding, si riduce l'impegno dell'azionista di maggioranza che con investimenti relativamente bassi, riesce a controllare tantissimo ( la restante parte è conferita appunto dagli azionisti di minoranza della sub-holding). Essendo però questa una struttura piuttosto debole, è necessario affiancare alla leva azionaria quella finanziaria, con la quale non deve essere confusa.
EliminaBene Giannella.
EliminaAttenzione per quanto riguarda la leva multipla...affiancare alla leva azionaria quella finanziaria può indebolire il gruppo rendendolo più dipendente dai finanziatori esterni.
Partendo dalla definizione di leva azionaria descritta da Francesca, aggiungerei inoltre che il PN del gruppo = PN della capogruppo + PN di terzi; concluderei affermando che quanto più aumenta il rapporto della leva azionaria, tanto minore sarà l'impegno di capitale della capogruppo a parità di mezzi propri complessivamente a disposizione del gruppo.
EliminaIl raggiungimento dell'interesse di gruppo può portare a conflitti di interesse con le minoranze e con i creditori sociali delle controllate (come con le banche o stato)? Quali potrebbero essere degli esempi?
RispondiEliminaSi, pensiamo ad esempio agli scambi che vengono fatti per ottenere benefici fiscali. Possiamo immaginare cosa può accadere ipotizzando di avere una società italiana che ha prodotto utili e che intende risparmiare a livello di imposizione fiscale e che quindi tenderà ad eludere la normativa (e non evadere), trasferendo utili all'estero per avere un vantaggio fiscale di gruppo. In questo caso abbiamo un operazione in conflitto di interessi, dove il conflitto di interessi è con lo Stato. Nel caso invece specifico della banca, potrei avere una banca che ha finanziato la società B, e come holding controllante chiedo a B di trasferire gli immobili che ha nella società. Questa operazione potrebbe essere in conflitto di interesse con le banche, le quali non vedono più all'interno della società B un patrimonio su cui poter rivalersi in ipotesi di insolvenza. Queste operazioni possono essere giustificate per interessi di gruppo ma come possiamo vedere ledono gli interessi dei soggetti interessati.
EliminaOttimo
EliminaChe cosa distingue i gruppi gerarchici a catena (o grappolo) da quelli a pettine (o a stella)?
RispondiEliminaNei gruppi gerarchici a pettine la holding controlla direttamente tutte le società operative del gruppo. Nei gruppi gerarchici a catena, che rientrano nella struttura piramidale, la holding controlla le società operative attraverso una sub-holding. Si inserisce quindi un ulteriore livello che permette di sviluppare la leva azionaria.
EliminaCosa si intende per strategia aziendale?
RispondiEliminaIl Professor Cavelieri definisce la strategia come un “insieme coordinato di azioni che tendono a realizzare la massima possibile compatibilità prospettica tra impresa e ambiente”. Quindi possiamo dire che la strategia aziendale riguarda la dialettica tra impresa e ambiente. Esistono tre livelli gerarchici di strategia:
Elimina1. Strategie Corporate (che riguardano il complesso aziendale)
2. Strategie Competitive (finalizzate all’ottenimento del vantaggio competitivo attraverso leadership di costo, differenziazione e focalizzazione)
3. Strategie Funzionali (riguardano singole funzioni come acquisti, produzione, vendita ecc.)
Bene
EliminaNella slide 204 viene riportato un esempio di gruppo piramidale dove come soggetto economico troviamo una famiglia, come nella maggior parte dei gruppi piramidali italiani (Fiat, Mediaset, De Benedetti). Quali sono le caratteristiche del gruppo riportato nella slide? Dove si trova la società operativa? Che problema potrebbe sorgere nel gruppo piramidale?
RispondiEliminaNel gruppo riportato nella slide 204 la famiglia controlla la prima società e a cascata la società A controlla con il 51% la società B; il restante 49% è portato dai public shareholders. La piramidalizzazione infatti si ha quando le società che sono controllate vengono aperte al mercato (ecco perché si parla di public shareholders) essendo necessaria la presenza di azionisti minoritari. Per avere un gruppo piramidale è fondamentale che ci siano subholding rappresentate da società quotate. Nel caso specifico riportato dalla slide, si potrebbe avere dalla società A alla E delle scatole cinesi: ovvero aprendo un società finanziaria potrei trovare nelle attività di bilancio un investimento più alto rappresentato da una partecipazione in un'altra società, infatti molte società di questo genere non hanno la voce dipendenti pari a zero. In questo caso la società operativa è l'ultima società della piramide: ovvero una società che nel bilancio presenterà non solo attività di tipo finanziario ma anche attività reali, e tutto dipende da questo. Essa potrebbe generare redditi (derivanti da attività industriale non finanziaria) che si trasformano in dividendi, i quali vengono incassati da E e a seguire arrivano in cima al gruppo. Il problema che potrebbe sorgere nel gruppo piramidale è che in E il soggetto economico è la famiglia, mentre in un gruppo piramidale avendo il 51% in tutte le società, di fatto le controlla. Generandosi cash flow rights, la percentuale di dividendi che viene incassata dal primo azionista è ridotta, e di questo se ne è parlato già nel caso del gruppo Tronchetti Provera.
EliminaMolto bene
Elimina
RispondiEliminaQuali sono i motivi che spingono la holding ad avere un possesso totalitario delle controllanti?
Brevemente i motivi principali che spingono la holding sono:
Elimina- Evitare conflitti di interesse: Avere il 100% di una società controllata consente di evitare conflitti di interesse con le minoranze facilitando cosi la gestione unitaria del gruppo
- Mantenere per se gli utili di società particolarmente redditizie ( es. società star della matrice BCG)
- Mantenere la segretezza delle informazione, caratteristica che può perdersi con l’apertura dell’azionariato
Bene
EliminaQuando si ha la piramidalizzazione di un gruppo?
RispondiEliminaSi ha la piramidalizzazine del gruppo quando le società controllate vengono aperte al mercato. Ad esempio nella slide 204 la famiglia controlla la prima società, a cascata poi la società A controlla con il 51% B, il restante 49% viene messo dentro da public shareholders.
EliminaInoltre in relazione a questo gruppo possiamo optare per un'ipotesi estrema ossia che dalla società A alla E ho le “scatole cinesi”, ad esempio, delle società finanziarie in cui l'investimento più elevato è rappresentato dalla partecipazione in un'altra società.
Cos’è la leva finanziaria?
RispondiElimina
EliminaLa leva finanziaria indica la convenienza a ricorrere al capitale di prestito quando il costo dell’indibitamento è inferiore al rendimento degli investimenti. Sfrutterò questo strumento quando il ROI sarà maggiore del tasso di indibitamento ottenendo cosi un aumento del ROE.
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EliminaLa leva finanziaria e' un indicatore utilizzato per misurare l' indebitamento di un'azienda. Viene utilizzata con riferimento a un dato investimento e rappresenta il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto di un' impresa.
EliminaBene
EliminaQUAL'E' UNA DELLE PROBLEMATICHE DI UNA STRUTTURA PIRAMIDALE?
RispondiEliminaUna principale problematica è legata al fatto che la percentuale del cash flow rights che viene incassato dal primo azionista è molto ridotta. ( Esempio : La famiglia Provera ha solo l’0.7% dei flussi di cassa Telecom). In questa situazione il timore piu grande è che il soggetto economico al vertice sia incetivato a trasferire utili dall’ultima società alle prima ,risalendo la piramide, e ottenendo cosi cash flow rights maggiori. Questo è il motivo per cui il mercato finanziario non vede di buon occhio i gruppi piramidali.
Eliminail problema è che in un gruppo piramidale, chi sta al vertice controlla tutto, ma quando genera i cosidetti cash flow rights, la percentuale dei dividendi incassati dal primo azionista è estremamente ridotta.
EliminaDomanda già posta
EliminaPerché in riferimento alla formula per calcolare la leva azionaria, nel bilancio consolidato troviamo anche il PN di terzi? Quando c'è il PN di terzi? In quale caso non si avrebbe?
RispondiEliminaNon si avrebbe ad esempio se la holding è controllata con il 51% da una famiglia e la holding con il 100% controlla tutte le altre sue controllate (dunque possesso totalitario) non si avrebbe il PN di terzi! Questo si trova soltanto quando la holding (a prescindere dal tipo di azionariato che può avere) presenta alcune società controllate non al 100%: se ad esempio si hanno 10 società controllate di cui 9 controllate al 100% e 1 controllata con il 95% significa che in quella società qualcuno ha messo il 5%. A questo punto quando si andrà a fare il consolidamento integrale (ovvero portare dentro il 100%, salvo evidenziare nel consolidato e nel reddito qual'è la quota di competenza di terzi), ci possono essere società che non sono controllate al 100% ma magari al 60% che hanno utili, mentre altre hanno delle perdite.
EliminaOTTIMO!
EliminaQual'è solitamente la soc.operativa in un gruppo piramidale?
RispondiEliminaSolitamente è l'ultima società della piramide. E' una società che nel suo bilancio non solo presenta attività finanziarie ma anche e attività reali. Genera redditi derivanti da attività industriale.
EliminaL'ultima, quella che presenta attività reali in bilancio.
EliminaRisposta già data in precedenza
EliminaChe effetto viene prodotto dall'utilizzo congiunto della leva azionaria e della leva finanziaria?
RispondiEliminaL'effetto èè ch se all'interno di un subholding vado ad incrementare sia la leva azionaria che quella finanziaria, quindi l'indebitamento, si può controllare con poco un capitale enorme.
EliminaSi produce l'effetto della leva multipla.
EliminaCreando sub-H si aiuta l'azionista di maggioranza della H a controllare la società operativa, poiché gli azionisti di minoranza della sub-H gli permettono di impegnare meno capitale e di arrivare a controllarne tanto.
Bene
EliminaPuò succedere di avere un ROE della capogruppo positivo ed un ROE di terzi negativo? Perché può succedere?
RispondiEliminaSi, è possibile che questo accada, infatti può succedere che le perdite si siano prodotte dove ci sono azionisti di minoranza, però facendo sorgere il dubbio che la cosa si sia fatta appositamente così da creare danno agli azionisti di minoranza e favore della holding. Questo si può ipotizzare, ad esempio, attraverso scambi interni a prezzi convenienti che spostano le perdite dove gli azionisti di minoranza hanno maggiore interesse. L'RN di terzi è ciò che osserviamo nel conto economico del bilancio consolidato, e quando consolidiamo portiamo dentro il 100% dei costi e dei ricavi di tutte le controllate, e se queste ultime presentano perdite, ciò risulta nel consolidato con un RN di terzi negativo.
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Eliminail ROE di terzi può essere negativo quando le perdite si producono dove ci sono gli azionisti di minoranza
EliminaOttimo Mastrantonio
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RispondiEliminaQuale società chiamiamo operativa?
RispondiEliminaQuella che presenta nel bilancio attività REALI, oltre che finanziarie.
Eliminal'ultima società della piramide, quella che nel suo bilancio tra le attività presenterà immobili, macchinari, impianti, ecc. insomma che presenta non solo attività di tipo finanziario ma anche attività reali, Dipende tutto da lei!
EliminaUna precisazione. Nel gruppo piramidale non è detto che l'unica società operativa sia quella alla base della piramide. Ci possono essere altre società operative a livelli intermedi...Nel gruppi Tronchetti Provera, and esempio, Pirelli è quotata e al tempo stesso operativa
Elimina• Slide 206, chi controlla la società operativa nel caso di controllo diretto di H su O?Cosa succede quando si vuol attivare la leva finanziaria?
RispondiEliminaNel caso di controllo diretto di H su O nel bilancio di H trovo tra gli investimenti la partecipazione nella società operativa pari a 51.Questi investimenti sono coperti dall'azionista di maggioranza (26) e da quelli di minoranza (25). La società operativa è controllata dall'azionista di maggioranza con il 51% rappresentato dalla holding.
EliminaNel momento in cui si attiva la leva finanziaria si introduce tra la holding di primo livello e la società operativa una subholding. Di conseguenza la società operativa sarà controllata da una subholding. Nello S.P. della holding adesso risulterà una partecipazione in una subholding pari a 26 dove l'azionista di maggioranza, per controllare la società operativa, viene aiutato da azionisti di minoranza della subholding.
Spesso una struttura piramidale per essere mantenuta prevede l'affiancamento lla leva azionaria della leva finanziaria incrementando l'indebitamento delle società.
Bene
EliminaPerché in una “scatola cinese” non troviamo dipendenti?
RispondiEliminaIn società del genere, quando si apre il bilancio, la maggior parte degli investimenti (quasi 90%) rappresentano partecipazioni in un'altra società. Sono prevalentemente società finanziarie.
Eliminaperchè non rappresentano società operative
Eliminaperchè non rappresentano società operative
EliminaDirei che normalmente non troviamo dipendenti
EliminaUna società che possiede il 60/70% di un' altra società deve consolidare?
RispondiEliminaSi. Si consolida ogni volta che ho il controllo esclusivo
EliminaNormalmente quando c’è controllo anche una % del 20 ti obbliga a consolidare con il metodo integrale( il 100% delle attività/ passività-Costi e ricavi di una società controllata vengono portati nel bilancio della controllante), quello che conta è il controllo.
EliminaQuesto discorso cambia se viene stipulato un patto di sindacato l’esempio Pirelli/Olimpia è una dimostrazione del caso, perché nonostante la partecipazione del 60%( maggioranza assoluta =dominio) di Pirelli in Olimpia la prima non era tenuta a consolidare, questo perché tra Pirelli e gli altri azionisti di Olimpia vi era un patto di sindacato il quale stabiliva:
- Una gestione congiunta di Olimpia
- La Possibilità di Pirelli di nominare 5 amministratori su 10 del CDA di Olimpia.
Questo ha dato la possibilità a Pirelli di dichiarare di non controllare Olimpia( 5 amministratori su 10 non consentono di avere la maggioranza assoluta e quindi il controllo) evitando così il consolidamento della stessa.
OTTIMO Tolla
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RispondiEliminaQuando si ha il patrimonio netto di terzi nel bilancio consolidato?
RispondiEliminaIl patrimonio netto di terzi lo trovo all'interno del bilancio consolidato e c'è esclusivamente quando la holding presenta alcune società che non sono controllate al 100%. Nel momento in cui si effettua il consolidato integrale nel patrimonio consolidato e nel reddito evidenzierò la quota di competenza di terzi.
EliminaUtilizzo il patrimonio netto di terzi per il calcolo del PN di gruppo utilizzato per il calcolo della leva azionaria.
Il patrimonio netto di terzi c’è esclusivamente quando la holding presenta alcune società che sono controllate non al 100%. Se tu controlli con il 100% non puoi avere quote di pertinenza di terzi né con riferimento al patrimonio di terzi né con riferimento al reddito d’esercizio.
EliminaDomanda già posta
EliminaUna società si consolida nella redazione del bilancio esclusivamente quando abbiamo il 50%+1 delle sue azioni?
RispondiEliminaLa società si consolida nella redazione del bilancio quando si verifica che il controllo esclusivo viene esercitato da un’unica persona, a prescindere dal numero di azioni. Quindi è possibile che questo si verifichi sia con il controllo di diritto, ovvero possedendo il 50%+1 delle azioni, che con il 20%, purché quest’ultimo riesca a dominare le unità aggruppate; e il consolidamento avviene in entrambi i casi con il metodo integrale (ovvero portare all’interno del bilancio della controllate il 100% delle attività e passività, costi e ricavi). Diversamente se il controllo è effettuato da due soggetti attraverso un patto di sindacato, ovvero dichiarano insieme di controllare la società in questione, viene a mancare il requisito fondamentale per il consolidamento: ovvero il controllo esclusivo.
EliminaOTTIMO
EliminaOTTIMO
EliminaIn America come hanno eliminato il gruppo piramidale?
RispondiEliminaL’America ha risolto il problema con una legge fiscale ovvero , mentre Italia se gli utili vengono trasferiti alla società che controlla questa avrà un credito d’imposta, in America questi utili ogni volta che salgono di livello vengono completamente tassati e quindi alle società non conviene utilizzare questo tipo di struttura.
Eliminahanno eliminato il gruppo piramidale con una legge fiscale, ciop hanno detto che ogni volta che gli utili salgono di livello vengono tassati
EliminaLa società praticamente lavora per lo Stato.
EliminaOK ma già detto
EliminaChe differenza c'è tra strategia aziendale e orientamento strategico di fondo?
RispondiEliminaLa strategia aziendale è definita dal Cavalieri come “un insieme coordinato di azioni che tendono a realizzare la massima possibile compatibilità prospettica tra impresa e ambiente.” Individuiamo tre livelli di strategia aziendale: la strategia corporate, la strategia competitiva e la strategia funzionale.
EliminaLe strategie corporate riguarda il complesso aziendale ed opera a livello di business, quella competitiva riguarda la competizione in ogni settore e mercato, quella funzionale riguarda appunto le singole funzioni.
L’orientamento strategico di fondo è, invece, la parte invisibile della strategia e l’identità profonda dell’impresa. È possibile in alcuni casi trovarlo nella mission dell’impresa e ci indica il legame tra il profitto e la responsabilità sociale.
Perchè la struttura piramidale risulta debole?
RispondiEliminaUna struttura come questa è una struttura debole perché per mantenerla spesso le società vengono fatte indebitare.
EliminaViene affiancata alla leva azionaria, quella finanziaria.
EliminaIl gruppo con struttura piramidale è composto da società controllate a cascata, ogni società fa ricorso all'indebitamento per costituire una nuova società controllata dalla prima costituita, la capogruppo. Tuttavia l'indebitamento che consente di ottenere un vantaggio fiscale connesso alla deducibilità degli interessi passivi e un vantaggio economico perché va a sfruttare il meccanismo di leva finanziaria, trasforma i gruppi piramidali in strutture molto fragili con problemi di liquidità.
EliminaIl gruppo con struttura piramidale è composto da società controllate a cascata, ogni società fa ricorso all'indebitamento per costituire una nuova società controllata dalla prima costituita, la capogruppo. Tuttavia l'indebitamento che consente di ottenere un vantaggio fiscale connesso alla deducibilità degli interessi passivi e un vantaggio economico perché va a sfruttare il meccanismo di leva finanziaria, trasforma i gruppi piramidali in strutture molto fragili con problemi di liquidità.
EliminaOk ma già detto
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RispondiEliminacosa dice la teoria dell' agenzia?
RispondiEliminaLa teoria dell'agenzia sostiene che è possibile che il controllo sia concentrato nelle mani di un unico azionista nonostante ci sia un'elevata separazione tra proprietà e controllo perchè secondo la piramidalizzazione quest'ultimo soggetto ha una bassissima percentuale di flussi di cassa.
EliminaLa teoria dell'agenzia, più volte richiamata nella trattazione degli argomenti, in queste specifiche slide viene menzionata nell'esempio del Gruppo Tronchetti Provera Family, e precisamente nel considerare un eventuale investimento in Telecom Italia (ultima società del suddetto Gruppo) come rischioso. Questo perchè, secondo la teoria dell'agenzia, li dove c'è una forte separazione tra proprietà e controllo, il soggetto economico che domina ha basse percentuali di flussi di cassa (0,7%), e quindi avrà tendenza a trasferire utili conseguiti da Telecom in società più a monte (dove lo stesso detiene percentuali maggiori). Lo scopo di fondo è sempre quello di massimizzare i propri interessi, a scapito di quelle delle minoranze azionarie o creditori sociali.
EliminaCon questa teoria si riconosce la sussistenza di un mandato fiduciario conferito dagli azionisti al manager per la gestione dell’impresa. In base a tale mandato si afferma il dovere del manager (agent) di agire nell’interesse della proprietà (principal) e, poiché lo scopo dell’investimento è la massimizzazione del ritorno economico, il manager dovrebbe assumere tutti quei comportamenti che possano condurre all’ottenimento di tale risultato.
EliminaTale teoria inoltre prevede il rischio che la holding possa decidere di trasferire utili da una sua controllata a un'altra attraverso operazioni con parti correlate al fine di massimizzare il proprio interesse. Ad esempio, nel caso DeAgostini, se Lottomatica fa utili per 100, la holding incassa il 60%; ma se la famiglia Boroli-Drago volesse incassare il 100% potrebbe essere tentata a far acquistare a Lottomatica un servizio erogato da Toro Assicurazioni al costo di 100, annullando di fatto gli utili di Lottomatica e incrementando quelli di Toro assicurazioni. In questo modo la famiglia anzichè incassare 60, incassa 100.
si può aggiungere che, in base alla teoria dell'agenzia, dove vi è separazione tra proprietà e controllo, come già specificato in una lezione passata, possono sorgere anche dei problemi di agenzia. Questi problemi sono legati al fatto che i managers, in quanto essere umani (ovviamente), tendono ad essere opportunisti, egoisti e quindi hanno come scopo la massimizzazione della propria utilità, la quale non coincide con quella della proprietà. La soluzione di tale problema potrebbero essere degli incentivi ai managers (per esempio le stock options), in modo che tramite il raggiungimento dei loro interessi (massimizzazre il valore delle azioni) sia possibile raggiungere anche quelli della proprietà.Anche in questo caso sono state evidenziate delle criticità, in quanto in questo modo si finisce per massimizzare l'utilità degli azionisti di breve/brevissimo termine, magari con effetti negativi nel lungo termine.
EliminaGià parlato in altri post della teoria in questione. Molto Bene i collegamenti con la pratica di Graziano e Bellagamba
EliminaIn merito alla leva azionaria, nella slide 206 (precisamente) nel secondo caso dove abbiamo il controllo tramite una SubH: come è possibile che se H investe 26 in SubH poi ne possegga il 51%? Questo caso come differisce da quello dove non abbiamo una subholding?
RispondiEliminaNel secondo caso, abbiamo la holding che costituisce una subholding con capitale pari a 50, dove 26 viene conferito da H (in particolare finanziato 14 dagli az. di maggioranza e 12 dagli az. di minoranza) e la parte restante ovvero 25 da azionisti minoritari, ottenendo per H una partecipazione del 51% del capitale di SubH. Questa SubH costituisce a suo volta una società operativa controllata con capitale pari a 100, alla quale conferisce 51 (di cui 26 proviene dagli az. di maggioranza ovvero H e 25 proveniente dagli az. di minoranza di SubH) e la parte restante 49 conferito da azionisti minoritari, questo genera anche per SubH una partecipazione del 51% in O. In questo modo gli azionisti di maggioranza di H riescono a costituire una società operativa con attività reali pari a 100 avvalendosi soltanto di 14.
EliminaNel primo caso, invece, in cui non abbiamo una subholding gli azionisti di maggioranza di H devono conferire 26 per generare una società operativa controllata con attività reali pari a 100. Quindi a parità di risultato è necessario un esborso maggiore rispetto alla soluzione precedente.
Bene
EliminaQuando parliamo di strategie invisibili, possiamo considerare anche l'orientamento startegico di fondo?
RispondiEliminaL' osf è la strategia invisibile che caratterizza l' impresa ossia,rappresenta l'identità profonda del suo piano strategico. In esso troviamo i fini e gli obiettivi di fondo ("perchè fare impresa"), l'ambito di attività ("dove fare impresa") e la filosofia organizzativa e gestionale ("come fare impresa").
EliminaBene
EliminaÈ possibile calcolare la leva azionaria del gruppo Tronchetti Provera?
RispondiEliminaLa leva azionaria si può calcolare solo se c'è consolidamento, quindi in questo caso non si può calcolare.
EliminaLa leva azionaria nel gruppo Tronchetti Provera può essere calcolata solo se GPI consolida tutte le società( quindi quando Telecom Italia è consolidata da Olimpia, Olimpia è consolidata da Pirelli, Pirelli da Camfin...). Se non ho il bilancio consolidato di gruppo non ho l'informazione sul PN che è stato messo dal primo azionista nè quello che è stato messo da terzi. Quindi in una situazione come questa risulta complesso calcolare la leva azionaria.
EliminaOTTIMO. Ricordatevi CHE PER IL CALCOLO DELLA LEVA AZIONARIA OCCORRE SOLO IL CONSOLIDATO, DA CUI ESTRAGGO ANCHE IL CAPITALE NETTO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO.
EliminaQuali problemi può provocare non definire bene la mission?
RispondiEliminaNon definire bene qual'è la mission di una società porta a perdere competitività sul mercato. La mission permette di capire il legame che c'è è tra il profitto e la responsabilità sociale. Nel momento in cui si punta solo ai profitti si perde l'attenzione su ciò che è l'attività core dell'azienda (es. General Motors, concentrandosi sull'azionista ha permesso a Toyota di farsi portare via una buona fetta di mercato. Lo stesso è capitato a Fiat agli inizi degli anni 2000, la quale pensando solo agli azionisti, non era più in grad di realizzare automobili vincenti sul mercato).
EliminaI problemi che possono derivare nel definire un mission errata sono notevoli. La stessa condizionando le scelte strategiche a qualsiasi livello (corporate, competitivo e funzionale) può portare anche al fallimento dell'azienda in questione. Un esempio è dato dalla Fiat, che alla fine degli anni 90' stava fallendo in quanto non era più in grado di realizzare automobili vincenti sul mercato. Ciò era dovuto alla scelta (rivelatasi poi sbagliata) di una mission "volta a creare valore per gli azionisti", attuata diversificando i propri business ( vedi acquisizione di Toro Assicurazioni). Solo dopo l'arrivo di Marchionne nel CdA si è deciso di ri-concentrarsi sulle attività core (produzione di automobili) e di dismettere tutte le altre (grazie alla liquidità cosi ottenuta e al pagamento anche di una penale di 3,4 miliardi di dollari da parte di GM per la mancata attuazione dell'opzione put, la Fiat è riuscita a svilupparsi nuovamente).
EliminaOTTIMO
EliminaPerchè Pirelli anche detenendo l'80% di Olimpia dichiarava di non detenerla?
RispondiEliminaPerché se Pirelli dichiarava di detenere Olimpia, doveva consolidarla, e Olimpia a sua volta detenendo Telecom, avrebbe dovuto consolidare il bilancio di Telecom Italia. Hanno potuto dare questa dichiarazione, perché Pirelli ha stipulato con altri azionisti un patto di sindacato, dove nonostante deteneva l’80% di Olimpia, di fatto aveva solo 5 amministratori su 10, quindi poteva dire di non detenerla.
EliminaOk ma già detto
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RispondiEliminain quali Paesi sono principalmente utilizzati i gruppi piramidali?
RispondiEliminaIn Italia e in pochi altri paesi Europei .
EliminaSono presenti in Italia e in pochi paesi europei ma sono molto presenti nei paesi asiatici.
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EliminaMolto utilizzati soprattutto nei paesi Asiatici.
EliminaPirelli ha il 50,4% di Olimpia, questo cosa rappresenta?
RispondiEliminaC'è un controllo di diritto e c'è anche un consolidamento. il controllo deve essere esclusivo per consolidare. E si deve consolidare con il metodo integrale.
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EliminaSe la Holding è controllata al 51% dalla famiglia X ed ha un possesso totalitario sulle società controllate, c'è un patrimonio netto di terzi?
RispondiEliminaNo, il patrimonio netto di terzi c’è esclusivamente quando la holding presenta alcune società che sono controllate non al 100%
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EliminaCi sarebbe invece nel caso si parlasse di una sub-holding
EliminaCi sarebbe invece nel caso si parlasse di una sub-holding
EliminaNella slide 204 chi è il soggetto economico di Firm F?
RispondiEliminail soggetto economico di Firm F è la family Firm, cioè la famiglia
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RispondiEliminal'art 2497 del c.c. è importante perchè disciplina la responsabilità che deriva dall'attività di direzione e controllo esercitata da una controllante sulla controllata, molto spesso attraverso una dichiarazione formale si cerca di nascondere questa attività per limitare la responsabilità della holding laddove un'operazione vada a ledere gli azionisti di minoranza e i creditori sociale della controllata.
EliminaScusa Carmen, ho rimosso la domanda perché mi sono reso conto che non era inerente alla lezione di oggi.
Eliminain quali casi il ROE di terzi può essere negativo?
RispondiEliminaE' negativo quando le perdite si sono prodotte dove ci sono gli azionisti di minoranza.
EliminaOppure nei casi in cui la Holding molto furbamente, trasporta artificiosamente le perdite da dove opera in esclusiva, a dove sono presenti altri azionisti
EliminaOppure nei casi in cui la Holding molto furbamente, trasporta artificiosamente le perdite da dove opera in esclusiva, a dove sono presenti altri azionisti
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RispondiEliminaQuale impresa attuale ricorda quella di Ford?
RispondiEliminaIkea, perchè vuole dare a tutti la possibilità di arredare casa!!!!
EliminaAggiungerei che il punto in comune tra le due è che la mission è simile: rendere disponibile un bene a costi contenuti affinchè lo possa avere più gente possibile.
EliminaCome può essere definito l'orientamento strategico di fondo?
RispondiEliminaL'orientamento strategico di fondo è l'identità profonda dell'impresa; la parte nascosta e invisibile del suo disegno strategico. Riguarda il "dove" (ambito di attività), il "perché" (fini e obiettivi di fondo) e il "come" fare impresa (filosofia organizzativa e gestionale. Rappresenta la mission dell'impresa stessa.
Eliminae fa parte delle strategie "invisibili".
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EliminaL'OSF, o mission, riguarda gli obiettivi di fondo che l'impresa intende raggiungere;è la parte nascosta e invisibile, nonchè la visione di fondo che sta alla base del disegno strategico dell'impresa. Si può inoltre affermare che la mission riguarda l'individuazione:
Elimina- degli obiettivi di lungo termine che l'impresa intende perseguire;
- del business in cui vuole competere;
- delle politiche e dei valori che si propone di seguire.
Con la leva finanziaria si incrementa l'indebitamento?
RispondiEliminaLa leva finanziaria è l'indicatore utilizzato per misurare l'indebitamento di un'azienda. Sfruttare la leva finanziaria significa in sostanza prendere in prestito dei capitali confidando poi nella capacità propria di investirli, ottenendo un rendimento maggiore al tasso d'interesse dovuto al prestatore. Quindi, si ricorrere alla leva finanziaria incrementa sicuramente l'indebitamento.
EliminaUna holding svolge attività di direzione e coordinamento nei confronti di una subholding che a sua volta controlla un gruppo, quel gruppo è un’impresa gruppo o una pluralità di imprese?
RispondiEliminaPer avere un gruppo piramidale, che caratteristica devono avere le subholding?
RispondiEliminaazionisti di minoranza
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RispondiEliminaPerché nei gruppi gerarchici a pettine i legami tra holding e società operative risultano molto onerosi?
RispondiEliminaPerché la holding per avere un controllo di diritto deve avere il 50% più un'azione.
EliminaPerchè è possibile dire che la società Olimpia "non decide nulla" in Telecom Italia?
RispondiEliminaDi quale tipo di strategia competitiva si avvalorava la Ford ai tempi del celebre modello T?
RispondiEliminaPotrei dire che si avvalorò di una strategia competitiva optando per una leadership di costo in quanto il suo fine era quello di rendere l'automobile un prodotto accessibile a tutti. Non è un caso inoltre che era solo di colore nero. Poteva attuare questa strategia perché in quel momento non c'erano concorrenti ("date il modello t di qualsiasi colore purché sia nero").
EliminaLa strategia a cui la Ford faceva riferimento era sicuramente la "leadership di costo". Ciò lo si deduce dalla mission che in quegli anni l'azienda attuava, quale "rendere l'automobile un bene accessibile a tutti" e che condizionò profondamente le scelte strategiche anche in ottica successiva (quando ebbe non pochi problemi con l'entrata sul mercato di General Motors, molto più orientata all'efficacia strategica che all'efficienza operativa).
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RispondiEliminain riferimento alla slide 205 se telecom fa utili per 100 la famiglia tronchetti provera di quel 100 quanto incasserà?
RispondiEliminaLA famiglia tronchetti provera incasserà lo 0,7%
EliminaConfermo la risposta di Luca inoltre posso aggiungere che una situazione come questa facilità la scelta del soggetto economico di espropriare la telecom spostando utili della stessa in altre società controllate con una % più alta
EliminaÈ possibile calcolare la leva azionaria del gruppo tronchetti provera?
RispondiEliminaQual è la differenza tra efficacia strategica ed efficienza operativa?
RispondiEliminaL'efficacia strategica significa "fare le cose giuste" ossia realizzare un bene/servizio che risponde alle attese dei consumatori.
EliminaL'efficienza operativa significa " farle nel modo giusto", realizzare gli obiettivi (ai dovuti livelli qualitativi) con il minor impiego di risorse.
(sono concetti che avevamo già incontrato quando abbiamo affrontato i caratteri di aziendalità, e nello specifico quello dell'economicità).
Bisogna poi aggiungere che molti esperti ritengono che sia molto più difficile rimediare a problematiche legate all'efficacia strategica (perdere quote di mercato perchè non si è capaci di comprendere i bisogni dei clienti) che riparare a complicazioni legate all'efficienza operativa, in virtù anche dell'importanza che oggi ha il dotarsi di una struttura organizzativa idonea (no obsoleta).
Per efficacia operativa si intende la capacità di selezionare e attuare, con logica innovativa, obiettivi vincenti in grado di soddisfare le attese degli
Eliminautilizzatori mentre l' efficienza operativa è la capacità di realizzare gli obiettivi perseguendo il miglior risultato attraverso il minor impiego possibile delle risorse disponibili.
La leva azionaria sará più alta in Cofide o nelle societá controllate?
RispondiEliminain cofide perchè avrò più livelli di sub holding e quindi più società dove entrano azionisti di minoranza
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